Copertina

Info

Anno di uscita:2018
Durata:41 min.
Etichetta:Spinefarm

Tracklist

  1. THE SCORE
  2. 365
  3. INFERNO
  4. COUNTDOWN
  5. HELIX
  6. DREAM
  7. GG6
  8. BREAKTHROUGH STARSHOT
  9. MY HAVEN
  10. ICONIC
  11. UNIFIED
  12. MOMENTUM

Line up

  • Olof Mörck: guitars, keyboards, synthesizers
  • Elize Ryd: vocals
  • Morten Løwe Sørensen: drums
  • Johan Andreassen: bass
  • Henrik Englund Wilhemsson: unclean vocals
  • Nils Molin: male clean vocals

Voto medio utenti

Inserito il 25 ott 2018 alle 08:44

Delicatissimo il capo..ahahhahahhahahah

Inserito il 25 ott 2018 alle 14:05

Non sono un fan degli Amaranthe e quest'album non mi è piaciuto affatto. Ciò nonostante, ritengo assolutamente ridicola questa "recensione", se proprio così vogliamo chiamarla, in quanto non analizza i brani, evidenziandone nello specifico i punti di forza e di debolezza, e non argomenta l'opinione del recensore. Semplicemente lui non apprezza a prescindere lo stile degli Amaranthe; ok, ci sta, son gusti, ma ciò non giustifica i toni strafottenti né il liquidare il tutto con due frasette acide stereotipate che sembrano uscite dal blog di un 13enne. Sarebbe stato preferibile non recensire affatto l'album, anziché fare la figura del bambinone troppo cresciuto facendo perdere credibilità anche alla webzine stessa. E no, il fatto che questo sia un album dallo stile molto leggero e autoironico o il fatto che sia pieno di difetti (tra cui anche dei probabili plagi) non giustificano questa totale mancanza di professionalità. Forse a doversi estinguere sono certi metallari dalla mentalità uguale e speculare a quella di certi truzzetti con ancora i denti da latte, con la differenza che questi ultimi hanno meno spocchia e arroganza e di sicuro non scrivono in webzine "serie". Tra l'altro questa pagliacciata di "recensione" di due righe in croce è anche retoricamente inefficace perché si limita a fomentare chi già disprezza gli Amaranthe e non ha alcun interesse ad ascoltare l'album, quindi per noi lettori sarebbe stato più utile un dignitoso e maturo silenzio. Davvero, se l'autore non aveva voglia di recensire l'album, perché lo ha fatto? Ah, giusto, per attirare click facili, motivo per cui dopo questo commento non interverrò oltre. Buona giornata e tante care cose.

Inserito il 25 ott 2018 alle 14:50

CIao Hex, non sei tenuto a replicare ma una risposta ti è dovuta poichè la tua critica è stata espressa in maniera educata. Non entro nel merito della recensione, non mi interessa. Ma hai detto una grande inesattezza con "Ah, giusto, per attirare click facili". Metal.it credo sia l'unico sito metal in Italia che NON ha annunci pubblicitari. 10 visite o 10 mila visite per me è uguale. Vai a vedere i nostri colleghi quante stroncature riservano a gruppi o etichette che contano (nuclear blast, century media, ecc) e quante noi e fatti due conti... Io non mi chiudo in dignitosi silenzi o addirittura in voti pompati per compiacere qualcuno, io denuncio e mi prendo le conseguenze. Se non ti sta bene, com'è lecito, ci sono altre 50 webzine in Italia dove si lodano e si giustificano album come questi e dove writers e pubblico sono adulti e maturi. Invece qui siamo bambinoni e crediamo nell'heavy metal. Tanti saluti a te.

Inserito il 25 ott 2018 alle 14:51

PS: il fatto che tu ti sia iscritto oggi appositamente per lasciare un commento è sintomatico.

Inserito il 25 ott 2018 alle 15:35

Ok, a questo ti rispondo: vuoi denunciare? Benissimo, ma allora fallo bene: analizza l'album nel dettaglio e spiega esattamente dove e perché non funziona; e ce ne sono di motivi, a partire da due plagi sfacciati. Ma limitarsi a scrivere quattro righe in croce senza la benché minima argomentazione e per giunta con toni così accesi ottiene l'effetto opposto. O meglio, sicuramente ti farà avere l'applauso di chi già odia gli Amaranthe, ma tutti gli altri vedranno una non-recensione palesemente frutto di bias di parte e quindi o ci si faranno una risata non riuscendo a prenderla sul serio, oppure addirittura prenderanno in simpatia la band ("ah, guarda, l'unico modo per stroncare quest'album è mantenersi sul vago e insultare"; "ah, guarda, i soliti metallari vecchia scuola che non riescono ad andare oltre al proprio naso e buttano merda su tutto ciò che soggettivamente non apprezzano"). Quindi secondo me, un articolo del genere non è solo poco professionale perché vago, pigro e dai toni infantili, ma è anche retoricamente inefficace in quanto rischia di ottenere l'effetto opposto rispetto a quello sperato. Ci sono recensioni che hanno stroncato quest'album argomentando nel dettaglio, e proprio per questo funzionano molto meglio; certo, bisogna spenderci più tempo ed energie, ma se si pensa che non ne valga la pena, tanto vale non recensire proprio o farlo su un blog personale dichiaratamente amatoriale. Poi, per carità, fai come vuoi; sito tuo, regole tue. Ma io, per quanto non abbia apprezzato Helix, provo imbarazzo e fastidio di fronte a queste "recensioni", ed ecco perché mi sono iscritto apposta (n.b. la recensione mi è stata passata da un amico con cui stavo discutendo di contaminazioni pop nel metal). Degli Amaranthe in sé fregacazzi.

Inserito il 25 ott 2018 alle 16:13

Ok, ti ringrazio per aver perso tempo a spiegarmi la tua opinione a riguardo che rispetto e non condivido. Spiacente per averti provocato imbarazzo e fastidio ma presumo che non ti capiterà nuovamente :) buona giornata.

Inserito il 25 ott 2018 alle 19:19

Premesso che: a) il presente sito non rende un centesimo a nessuno, anzi costa - prova ne sia che non c'è pubblicità, non ci sono banner, non c'è una fava che faccia guadagnare: b) non è gestito da professionisti ma da appassionati, che utilizzano il proprio tempo libero per esprimere le proprie opinioni e idee sulla musica "metal" - questo permette, con a), di non avere remore a massacrare la fuffa che esce; c) molti dischi vengono inviati per essere recensiti dalle stesse labels/distributori, quindi nessuno, qui dentro,li ha chiesti. Detto ciò, non capisco perchè: - si pretende da un sito metal di giudicare con mente aperta un disco che col metal non ha nulla a che fare. Perchè ha due chitarrine scoreggiose? Forse che si chiederebbe ad un sito di musica classica di giudicare a mente aperta uno che imbastardisse Beethoven con il punk? Qui dentro c'è gente che ascolta di tutto, ha recensito anche dischi lontani dal metal ma perlomeno con un animo "metal", roba emozionante, genuina. Questo disco è pura fuffa commercialoide. - chiedi di essere giudicato. Bene! tieniti il giudizio. Non ti piace? cazzi tuoi. Sei tu, caro il mio Amaranto, che vuoi mettere il piede in tante scarpe. - si chiedono certi comportamenti non dovuti. Metal.it non è un sito istituzionale, non tratta argomenti "seri", non è quindi tenuto ad essere professionale nè a rispettare chissà quali standard. Non ti piace come tratta certe schifezze? Amen, libero di andare altrove. Basta con questa storia della mente aperta. Esistono anche i coprofagi ma questo non significa che si debbano per forza assaggiare e gradire le deiezioni della tua vicina... Piacciono a molti? E allora? Vuol dire che siamo in un mondo di merda, ma finisce lì.

Inserito il 25 ott 2018 alle 20:08

Gnoppidual, io non ho contestato la stroncatura, bensì il modo in cui è stato fatto, ossia non analizzando neanche un minimo i brani e non argomentando neanche un minimo. Ciò che passa è "fa schifo perché sì, perché lo dico io, perché non mi piace il genere", non "fa schifo perché X, Y e Z, che a loro volta per me sono difetti in quanto A, B e C". Insomma, una recensione come quella che stiamo commentando non comunica assolutamente nulla al lettore, che rimane ignaro dei punti di forza e debolezza dell'album e che anzi senza l'intervista a Morck non ne avrebbe capito neanche il genere. Dai, questa recensione non ha evidenziato nemmeno i difetti più evidenti, ossia i plagi. Tutto questo al di là dei toni eccessivi e poco maturi, che sono solo la goccia che fa traboccare il vaso; mi viene in mente la blogger letteraria Gamberetta, che stroncava romanzi arrivando anche all'insulto, ma quanto meno lo faceva argomentando bene e scendendo nel dettaglio, non certo in quattro righe in croce. Quanto al genere, gli Amaranthe stanno a metà tra metal e pop, potremmo dirli quindi pop metal o dance metal o trance metal. Il loro pubblico fa riferimento maggiormente al mondo metal che a quello pop, quindi è normale che si rivolgano più a certe webzine che ad altre. Chi gestisce una webzine può sempre segnalare che un certo album sia distante dal proprio target, se il problema è relativo al genere e non alla qualità; se invece è relativo alla qualità, si ritorna al mio discorso iniziale.

Inserito il 25 ott 2018 alle 20:38

Hex92, anche un toporagno oggi può ascoltarsi i pezzi sul web, ovunque e senza fatica. Non è più come ai tempi del cartaceo in edicola nel 1985, dove dovevi far capire come suonava un disco al lettore che non aveva (quasi) altro mezzo per saperlo. Una recensione come questa dice già molto, secondo me.... anzi, dice tutto. Non vedo come un commento sulla produzione, sulla prestazione tecnica dei suonatori o un'analisi dei pezzi potesse dire altro che non sia stato detto. Stessa cosa per le Babymerdal o le puttanazze della Century media, le Butcher sarkazzo o come diavolo si chiamano: inutile fare una disamina approfondita. Stroncare e via! Tempo perso per sta roba e poi quattro gatti che ascoltano l'ultimo Solstice.... bah.....

Inserito il 26 ott 2018 alle 03:03

Alla fine ho ascoltato un paio di pezzi per curiosità. Di metal ci trovo veramente pochino, se non un paio di riff metalcore(e pure banali). Per il resto in pratica mi pare pop, e nemmeno di particolare qualità. Tra l' altro, ormai non è raro trovare in pezzi pop qualche traccia di chitarra un po' più dura, per cui non vedo questa tanta decantata originalità della formazione

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