Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:non disponibile
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. HERE IS THE NOW
  2. ROCK YOUR WORLD
  3. WHEEL OF LIFE
  4. NAKED
  5. RISE
  6. TOUCH THE ROOF
  7. HIGHER
  8. ALIENATION
  9. IT AIN’T OVER
  10. WITHOUT YOU
  11. RUN GIRL

Line up

  • Esther Brouns: vocals
  • Anita Craenmehr: vocals
  • Gesuino Derosas: guitars
  • Ron Hendrix: keyboards
  • Fred Hendrix: bass
  • Hans in't Zandt: drums

Voto medio utenti

Bene ma non benissimo,

Questo abusato ma efficace meme moderno potrebbe racchiudere in sole quattro parole il ritorno dei TWO OF A KIND, che avevano debuttato sempre su Frontiers Records ben 11 anni fa col disco omonimo; oggi finalmente riescono a dare alla luce il successore, dedicato a sonorità molto, molto soft, un mix tra AOR e melodic rock con non una bensì due cantanti del gentil sesso, ovvero Esther Brouns ed Anita Craenmehr, e dietro la mente pensante di Fred Hendrix, cantante dei Terra Nova, a condurre il tutto: notevole e di conforto il fatto che nonostante i molti anni trascorsi e l'aspetto più di progetto che di band vera e propria la line-up sia rimasta invariata.

"Rise", lo confesso, ha sin dall'inizio suscitato le mie subconscie simpatie dato il mood molto ottantiano che lo pervade per intero, dalle linee vocali, l'uso della doppia femminile, il sound delle tastiere e le melodie così retro' ma allo stesso tempo irresistibile.

Particolare invece la scelta in fase di produzione di piazzare le due voci altissime nel mix, al pari dell'onnipresente basso (altro punto in direzione 80), e tutto il resto confinato in seconda linea.

Come detto non tutto gira perfettamente nel verso giusto: non si tratta ne' di una delusione ne' di un album enorme, è un disco con i suoi momenti come l'opener "Here is the Now", le frizzanti "Wheel Of Life" ed "It Ain't Over", il groove contagioso di "Catch the Roof", senza dubbio il brano meno "cromato" del lotto, e la totale immersione in territori AOR/pomp di "Higher", ma sono presenti anche momenti meno brillanti e convincenti (paradossalmente le ballad, tipo "Alienation" che dovrebbero essere il punto di forza dei Two of a Kind risultano invece le più ordinarie), nulla di grave o di terribile per cui essere costretti a skippare ma insomma non stiamo parlando di un disco fenomenale ne' tantomeno epocale, ma "solamente" più che godibile.

Il che non è comunque poco.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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