Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:42 min.
Etichetta:Relapse Recrords

Tracklist

  1. INHUMANE
  2. A WASTE OF LIFE
  3. FATE
  4. LETHAL LEGACY
  5. FATAL ILLUSIONS
  6. CRUSADE OF BRUTALITY
  7. AT DEATH'S DOOR
  8. TWISTED PRAYERS

Line up

  • Matt Harvey: vocals, guitars
  • Robin Mazen: bass
  • Gus Rios: drums
  • Daniel Gonzalez: guitars

Voto medio utenti

Che i Death siano la mia band della vita (che ossimoro prevedibile...) è ormai cosa risaputa, ho infatti trovato piacevole ed interessante Savage Land, primo lavoro dei Gruesome che, con tanta devozione ed ammore per il divino Chuck, hanno deciso di omaggiarlo andando a comporre pezzi originali utilizzando suoni, riff e hook del periodo Scream Bloody Gore/Leprosy/Spiritual Healing. -La rece la trovate qui, e tutto quello che leggete vale anche per questo nuovo lavoro -

C'è un "però", forse. Un conto è riunire musicisti amanti di quell'esaltante epoca musicale, fondare una piccola band per tributo e per riproporre QUEI suoni immortali, un altro è continuare a battere il ferro e costruire una carriera attorno a questo. Voglio dire, un disco che riprende pedissequamente i Death 1987/1990 ci può stare, fa piacere e diverte, poi arriva un EP ed un secondo lavoro che fa lo stesso. Insomma, può iniziare a stancare.
Nel nostro amato metal ci sono altre band che si rifanno in tutto e per tutto ad un nome srorico, mi vengono in mente i Blazon Stone che riprendono paro paro i Running Wild.  I Blazon Stone sono però una band quasi amatoriale, non hanno un contratto con Relapse e non sono spesso in tour come i Gruesome. Fa pensare.

Il nuovo "Twisted Prayers" non è qualitativamente inferiore al lavoro precedente, anche perché i musicisti sono gli stessi, i suoni sono uguali, il periodo da cui attingere è sempre quello, la copertina è sempre di Ed Repka, ecc...
Avessero scelto di ispirarsi ai Death di un altro periodo musicale, tipo Individual o Symbolic, un po' come hanno fatto i Defeated Sanity con Dharmata, avrebbe avuto forse più senso e sarebbe risultato più interessante ma ascoltare la copia della copia a lungo andare può forse finire per mostrare la corda.

Questo pippone l'ho buttato giù anche per cercare di far capire che tipo di musica derivativa abbiamo davanti ad un'ascoltatore non cosi addentro al death metal e quali obiezioni si potrebbero legittimamente avanzare.

Se invece ragioniamo in un modo differente e diciamo "ci accontentiamo del tributo" (ed io sono tra questi), allora questo disco vi assicuro che fa godere parecchio, ed è sempre divertente ricondurre i riff utilizzati dai Gruesome, rivoltati e leggermente modificati, a questa o a quella canzone dei Death.

Insomma, ve la faccio breve: ho tenuto "Twisted Prayers" in macchina un paio di settimane, mi ha fatto scapocciare e ho goduto. Su certi pezzi, tipo "A waste of life" ho preso il volo ed in occasione dell'assolo la manetta del volume è arrivata a fine scala.

#nofilter
Ora siete voi a dover scegliere se concedervi una pugnetta con i Gruesome o farvi una scopata con i Death.
E perché non entrambe?

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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