Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:36 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. WE BURY OUR DEAD AT DAWN
  2. HABEAS CORPUS
  3. JUDAS
  4. LINES OF SUICIDE
  5. EYES SEWN SHUT
  6. NAUSEA
  7. SHOTGUN WEDDING
  8. VIVID
  9. PAINT IT BLACK
  10. THE DAMNED

Line up

  • Michael Williams: vocals
  • Johnny Lloyd: guitar
  • Christopher Emmons: guitar
  • Matthew Shannon: bass
  • Brent Masters: drums

Voto medio utenti

La Century Media lancia alla carica questo quintetto dell'Oklahoma con un debutto niente male, di sicuro inusuale per una band statunitense, paese che ci ha abituati a ben altre sonorità più vicine al rap che al metal; loro si distinguono dunque per la proposta sonora offerta, sprigionando dell'energico metallo pesante che potrebbe tranquillamente provenire dal nord Europa: le band che maggiormente influenzano gli Agony Scene sono At the Gates, In Flames, Dark Tranquillity, isomma tutti quei gruppi che negli ultimi dieci anni si sono fatti strada sfornando capolavori che tra anni verranno ricordati alla stregua dei masterpieces degli anni ottanta. Il sound della band a stelle-e-strisce è potente, grezzo e coinvolgente; il problema sta nel fatto che tutte le influenze non sono ben assimilate e spesso risultano quasi dei copia-incolla delle canzoni delle band di cui sopra. Il risultato è dunque un album che contiene buone canzoni (su tutte l'opener e la bella cover di "Paint it Black"), ma che non riesce mai a decollare, facendo venire meno l'entusiasmo suscitato ad un primo ascolto; non viene infatti voglia di riascoltare questo disco, bensì quelli delle band sopracitate come At the Gates e The Haunted. E' d'obbligo secondo me soffermarsi a parlare della produzione: non ci troviamo di fronte al solito disco superprodotto, con suoni cristallini e scintillanti che sprofonderebbe con un normale trattamento; questo platter è una buona testimonianza di un gruppo che ha preferito invertire una rotta intrapresa da molti loro conterranei per cercare di avvicinarsi il più possibile alle band che hanno creato questo tipo di sound. Il consiglio è di comprarlo a scatola chiusa se si è scatenati fan di Soilwork ecc., mentre consiglio l'ascolto (magari dal negoziante di fiducia) a tutti gli altri poichè potrebbero rimanere affascinati da questo gruppo, che in futuro se si evolverà intelligentemente, potrà regalare molte gioie a tutti i metal kids!
Recensione a cura di Alessio 'Slayer' Noè

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