"Chasing Monsters" costituisce la quarta fatica del cantautore John Wesley nell'ambito di una carriera solista cominciata nel 1992, vedendolo in tour con l'ex White Lion Mike Tramp come co-headliner e come supporter per i tours dei Marillion nel lasso di tempo che va dal '93 al '98. Wesley ci presenta undici tracce che trasudano di rock verace ed intimista, prettamente legato alla tradizione rock/folk a stelle e strisce. Ecco, allora, che non sono pochi i richiami riconducibili a Springsteen, R.E.M., i Pearl Jam più riflessivi, al progressive (Marillion, appunto) e Roger Waters. Non mancano anche elementi più moderni come, per la precisione, loops e campionamenti ritmici, che, non essendo frequenti, non risultano fastidiosi, anzi, nell'ambito dell'album non cozzano con elementi caratteristici del folk come violini, banjo e mandolini. Il cd affascina non poco, non solo per l'atmosfera cupa e riflessiva che lo pervade, quel tocco notturno che senza dubbio impreziosisce le composizioni e ben si adatta all'attuale periodo invernale, ma anche per la bella poesia delle liriche, interpretata da una voce quasi sempre pacata nell'esprimere melodie azzeccate. Ampio utilizzo di strumenti acustici, dunque, ma non manca l'utilizzo della chitarra elettrica che dona spessore ai brani per, poi, anche fornire impennata sonora in occasione di "Wrench" nella parte mediana della tracklist.
Bella e significativa anche la copertina non solo nel concept, ma anche nell'utilizzo dei colori, che ben prepara all'ascolto. "Chasing Monsters" è un album la cui bellezza non può non colpire fin da subito, ma, a dispetto della sua semplicità, invita a farsi ascoltare più e più volte per poterne scoprire le non poche ulteriori qualità nascoste. Giudizio ottimo per un album che, se non predisposti unicamente a chitarre a manetta e doppia cassa, difficilmente lascerà lo stereo della vostra auto.