Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:45 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. WATCH THE FIRE
  2. BURN
  3. KINGS ON THUNDER ROAD
  4. ELEGANTLY WASTED
  5. URGENT
  6. DANGEROUS
  7. CALLING OUT YOUR NAME
  8. HEART IS ON THE LINE
  9. I DON’T WANNA PLAY THAT GAME
  10. THE BURNING PAIN OF LOVE
  11. THE NEVERENDING RETRACEABLE DREAM

Line up

  • Erik Mårtensson: guitar, bass, keyboards, vocals
  • Jeff Scott Soto: vocals
  • Robert Säll: keyboards
  • Magnus Henriksson: guitar
  • Robban Bäck: drums
  • Thomas Larsson: additional guitar solo on “Urgent”

Voto medio utenti

Ci sono artisti che, per trascorsi e reputazione, devono fatalmente confrontarsi con la sindrome del “primo della classe”, finendo per diventare, oltre che una garanzia di soddisfazione cardio-uditiva per molti loro devoti estimatori, anche l’oggetto della critica implacabile e talvolta un po’ pretenziosa di tanti “espertoni” sempre pronti soppesare con il bilancino il loro operato.
I curricula di Robert Säll, Erik Mårtensson e Jeff Scott Soto li collocano di diritto nella suddetta categoria e se aggiungiamo che nei W.E.T. suonano pure Magnus Henriksson e Robban Bäck e che il “supergruppo” ha all’attivo un paio di splendide testimonianze discografiche, appare chiaro quanto questo “Earthrage” fosse “atteso al varco” dal variegato ed esigente popolo del rock melodico.
Chi si aspettava con malcelata malizia la “caduta del gigante” farà meglio per ora a mettersi il cuore in pace dacché la band continua imperterrita a generare meraviglie soniche, proseguendo nell’esibizione di uno stile maturo e consolidato, costruito nelle carriere di musicisti ormai veri protagonisti della scena e che qui intrecciano le loro notevoli skills con sorprendente disinvoltura e naturalezza.
Nulla di veramente “nuovo”, dunque, ma se la “formula” funziona e il songwriting è a questi livelli d’eccellenza, direi che si può tranquillamente evitare di “preoccuparsi” per una certa “familiarità” dei temi proposti.
L’eccezionale spettro vocale di Soto funge da prezioso collante a una raccolta di canzoni davvero appassionanti e intense, capaci di sfrecciare negli spazi aperti dell’emozione con “Watch the fire”, ammaliare i sensi con le avvolgenti e ruggenti “Burn” e “Kings on thunder road”, per poi spingersi nei terreni sentimentali e sinfonici di “Elegantly wasted”, esempio di come si possa essere romantici e sfarzosi senza eccedere nel languore.
Urgent” giustifica la sua denominazione con una freschezza edificata sull’affilatura delle chitarre e sull’immediatezza del refrain e meglio di lei, nel medesimo campo d’azione, riesce a farlo "Dangerous”, intrisa di pulsante e istantanea presa emotiva.
Estremamente adescante, con il suo suggestivo tocco pomposo, appare anche “Calling out your name”, mentre “Heart is on the line” è una ballata di valore, la vischiosa “I don’t wanna play that game” lascia intravedere un approccio leggermente più “attualizzato” e le perle “adulte” “The burning pain of love” e “The neverending retraceable dream” (parecchio Journey-esca) completano un quadro ricco di colori, che tranquillizza e appaga i fans e allontana l’ipotesi che dopo tanti successi ci possa essere il rischio di un calo di tensione.
Superare i W.E.T. nel loro settore di competenza sta diventando un’impresa veramente proibitiva … qualcuno continuerà a guardarli con invidia e narcisistica severità, ma a differenza di quanto succede in altri ambiti, questa è una tipologia di infallibili “secchioni” che adoro.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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