Il progetto
Lione/Conti, nasce dalla collaborazione fra due dei più importanti cantanti della scena metal internazionale, che certamente non hanno bisogno di presentazioni.
Essenzialmente si tratta della risposta tutta italiana al progetto Allen/Lande sempre di casa
Frontier Music.
In questo caso siamo al cospetto di uno
scontro tra titani, fra
Fabio Lione, che è stata la voce storica dei Rhapsody e attualmente in forza agli Angra, e
Alessandro Conti è il frontman dei Trick Or Treat, ma anche lui legato a doppio filo al mondo Rhapsody.
A completare la line-up troviamo
Marco Lanciotti dietro le pelli,
Filippo Martignano alle tastiere e per ultimo, ma vero “deus ex machina” del progetto,
Simone Mularoni dei DGM, il quale si divide fra chitarra e basso durante le registrazioni del progetto
“Lione/Conti”L'album è stato scritto e prodotto da
Simone Mularoni presso i
Domination Studio, il quale si è cimentato nel non facile compito di ricreare il suono di Allen/Lande, ma con un'atmosfera decisamente più Power.
Il risultato è un lavoro, della durata di 45 minuti distribuiti in 10 tracce, ben confezionato, produzione di ottima fattura, e suoni che risultano puliti e ben curati, a completare il quadro troviamo una copertina accattivante, dalla quale ci si rende subito conto di cosa abbiamo tra le mani e cosa stiamo per ascoltare.
Il concept della cover è di
Alessandro Conti ma la versione finale è firmata
Stan Decker (Primal Fear, Masterplan, Jorn), nell'artwork capeggia il duello fra il leone ed il “cigno nero”, che possiamo anche leggere come contrapposizione fra fuoco e ghiaccio, quasi a voler mettere in risalto un “confronto” fra due realtà decisamente opposte, ma che come vedremo, nel corso dell’album troveranno un’alchimia a dir poco perfetta.
Che altro dire? fin qui ottimo lavoro.
La band ci propone un power metal con influenze prog ad un livello molto più elevato e aggressivo in cui non mancano refreain epici e “richiami” di tastiere in grado di regalarci atmosfere gloriose.
Il lavoro effettuato sulle linee melodiche da parte di
Simone Mularoni, risulta davvero eccellente così che i brani scritti, calzano a pennello per la coppia
Lione/Conti i quali con le loro differenze stilistiche, trovano l’equilibrio perfetto, senza mai “pestarsi i piedi”, per tutte le canzoni che compongono l’intero album.
Si parte con la potente
Ascension caratterizzata da chorus immediati, capaci di presa immediata anche agli ascoltatori più esigenti, con la successiva
Outcome si prosegue lungo lo stesso percorso trovandoci al cospetto di una canzone di sicuro impatto.
You're Falling è un pezzo sontuoso fin dalle prime note, ma che esplode definitivamente nel suo refrain seguito da un glorioso solo guitar
Arriva il momento della “ballad” con la splendida
Somebody Else caratterizzata da una struggente intro che sfocerà in ritmi più veloci nel corso del brano dotato di un refrain malinconico da brividi lungo la schiena.
Il viaggio prosegue impietoso con
Misbeliever, qui c’è tutto, o quasi…. Battaglieri, epici, doppia cassa
ruleggiante, riff memorabile… pezzo assolutamente da incorniciare.
A metà album ci ritroviamo face to face con l’episodio più “power” di tutto l’album,
Destruction Show ha, infatti, tutte la carte in regola, per essere considerata tale, refrain coinvolgente, ottimo work guitar, cori epici, linee vocali inserite alla perfezione nel sound del brano in cui la band probabilmente, pesta maggiormente!
Ottimo senso ritmico, refreinn e melodie mai scontate, riff trascinanti e suggestivi, parliamo di
Glories, ed è vera Gloria, qui si tocca l’apice, intro suggestiva, cori immediati, work guitar impietoso!
Come dicevamo, niente fastidiose sovrapposizioni fra i due cantanti, ognuno ha il suo compito ben definito, tutto ciò è ancor più evidente nella successiva
Truth, in cui l’inter band sfodera l’ennesima prova di altissimo livello, siamo ormai giunti in dirittura d’arrivo, ma le sorprese non sono ancora finite,
Gravity parte subito sparata con chitarre e cori che riportano alla mente influenze decisamente Power e col refrain più “happy” dell’intero album, tanto che se non avessi saputo si trattasse del progetto
“Lione/Conti”, avrei scommesso (e perso) che poteva tranquillamente trattarsi di un nuovo pezzo dei Trick or Treat.
Crosswinds chiude un album gradevole e ben confezionato ricco di grinta, pathos e tecnica.
Tirando le somme, se
Lione/Conti, doveva essere la risposta italica al progetto Allen/Lande, credo che si possa affermare con assoluta certezza che i nostri hanno dimostrato di non aver nulla da invidiare a nessuno.
Tanto per dare il “ben servito” a chi ritiene che il Power Metal non abbia più nulla da dire, la realtà è che questo è sempre stato, e sempre rimarrà, un genere, amato e vissuto da pochi, ma ascoltato da molti (anche se molti non lo vogliono ammettere)
PRODUCED BY:
Simone MularoniSTUDIO:
Domination StudioRECORDED BY:
Simone MularoniMIXED BY:
Simone MularoniMASTERED BY:
Simone Mularoni