Copertina 8

Info

Anno di uscita:2017
Durata:54 min.
Etichetta:Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group

Tracklist

  1. DON'T LEAVE ME BEHIND
  2. SOUL HAS GONE AWAY
  3. HIDDEN TREASURES
  4. THE JOKER
  5. SKYLINE
  6. SPEED
  7. THESE WORDS
  8. FEAR
  9. IT'S NOT LIKE DYING
  10. TOUCH THE STONE
  11. THE NUMBER ONE

Line up

  • Davide Gilardino: vocals
  • Luca Carlomagno: guitars, keyboards, violin
  • Roberto Barazzotto: bass
  • Italo Graziana: drums
  • Christian Rossetti: special guest on keyboards

Voto medio utenti

Adorate i Toto? Bene, prima di tutto andate pure a riascoltare qualcuna delle loro canzoni leggendarie o a rispolverare i capolavori della loro pressoché inattaccabile discografia … avete la mia piena approvazione.
Subito dopo, però, per nutrire doverosamente la vostra famelica curiosità di musicofili, vi consiglio caldamente l’ascolto attento di un gruppo capace di ispirarsi con autentica personalità e carisma a quel misto di pop e prog, jazz e hard che ha reso i losangelini uno dei monumenti del rock melodico … si chiamano Mindfeels e sono una preziosa scoperta della Art Of Melody Music, un’etichetta “giovane” ma di certo molto attenta e competente.
Nati nel 1994 (con la denominazione Dejanira) e alimentati da una profonda devozione (fin dal monicker …) per Lukather & C., gli chic-rockers biellesi realizzano un albo (rimasto inedito) con la cantante Raffaella Miani, per poi assumere la configurazione attuale che vede i fondatori Italo Graziana (Soul Seller), Roberto Barazzotto e Luca Carlomagno affiancati dall'educatissima laringe di Davide Gilardino, un vocalist capace di elargire passione e intensità a ogni sua emissione fonatoria.
Continuando nella descrizione dei “singoli”, è davvero difficile trovare in giro una sezione ritmica maggiormente raffinata e accurata di quella costituita da Barazzotto e Graziana, mentre per quanto riguarda la prova di Carlomagno, beh, la maturità e la sensibilità dimostrate nel lavoro di rilegamento sonoro e nella creazione delle immaginifiche atmosfere di cui è costellato “XXenty” è semplicemente strabiliante.
Ed eccoci infine a commentare brevemente i contenuti artistici di uno dei dischi di AOR più emozionanti ed eleganti degli ultimi tempi, con melodie (figlie anche di Michael Thompson Band e Mr. Mister) che in passato avrebbero avuto i mezzi per raggiungere rapidamente i vertici delle classifiche di vendita e che oggi, complice la crisi e la stagflazione discografica, “rischiano” di rimanere appannaggio di un pubblico affezionato e “selezionato”.
Ed è proprio a quest’ultimo che mi rivolgo … non sostenere un tale concentrato di musica straordinariamente fruibile nonostante l’ecletticità e la magniloquenza delle trame, equivarrebbe a perpetrare una sorta di “vilipendio” nei confronti del buongusto e della sopraffina arte delle sette note.
Deliziosi quadri armonici come “Don't leave me behind” e “Hidden treasures”, illuminati di elettricità soffusa e notturna, fanno da contraltare all’atmospheric power di “Soul has gone away” e "The joker”, e se “Skyline” e “Speed” disegnano scenari dalle tinte umbratili e magnetiche, a “These words” è affidato il compito di illanguidire i sensi dell’astante, un incarico svolto con puntualità ed efficacia.
L’enfasi brumosa di “Fear”, il vellutato shuffle di “It's not like dying”, le cangianti pulsazioni di “Touch the stone” e l'elaborato arrangiamento di “The number one” completano un programma di grande suggestione, in grado di suscitare nell’ascoltatore non affetto da otopatologie degenerative un profondo senso di ammirazione e di rispetto per una formazione “emergente” solo sulla carta.
Sbaragliata la concorrenza di gente come Lioncage e non troppo lontani da Work Of Heart e State Of Salazar, i Mindfeels attendono solo di essere premiati da un adeguato riconoscimento internazionale.
A voi contribuire fattivamente alla meritata gratificazione.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 nov 2017 alle 23:55

Un buonissimo album, suonato ed arrangiato molto bene. Forse difetta un po' per la mancanza di ritornelli che ti si stampano subito in testa... ...qualche pezzo invece ci riesce ma in negativo (touch the stone l'ho trovata brutta), ma sicuramente questi ragazzi meritano, anche più di altre band oltre confine...

Inserito il 27 nov 2017 alle 08:23

Con una rece del genere non posso non concedere loro un ascolto. grazie Aimax

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