Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:45 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. HANDS OF FATE
  2. WING AND A PRAYER
  3. BLOOD RED ROAD
  4. LAY DOWN YOUR ARMS
  5. SOLAR CORONA
  6. EAT YOUR HEART OUT
  7. FEARLESS
  8. LAST CONFESSION
  9. THE CRUCIBLE
  10. OUT OF TIME

Line up

  • Dave Silver: vocals, guitars
  • Sam S Junior: guitars
  • Mira Slama: bass
  • Andrea Gorio: drums

Voto medio utenti

Ed ecco che "Hands of Fate" porta grandi cambiamenti in casa Savage Messiah: il passaggio dalla Earache alla Century Media, una svolta drastica a livello di artwork, una line-up che lascia il solo Dave Silver a rappresentare la prima incarnazione del gruppo, inoltre, non meno importante, è dover rilevare come la formazione svedese abbia smussato le spigolosità della propria proposta musicale, ammorbidendo i toni, rinunciando alle sfuriate Speed & Thrash del passato e puntando su un approccio maggiormente easy listening.

Ad ogni modo le influenze dei Metallica e dei Testament sull'opener, ma anche su "Lay Down Your Arms" o "The Crucible", sono ancora particolarmente evidenti, seppur attenuate da un abbondante contributo melodico, con il cantato di Dave Silver che prende le distanze da quello di Hetfield (ora può venire più facile accostarlo a Mustaine), e lo stesso si può dire delle linee vocali, a metà tra Trivium (ma senza mai cadere nel tranello di un ingannevole growling) e quelle tipiche della scena Hard Rock.
Anche il guitarwork ha un approccio spiccatamente ottantiano e caratterizzato da un marcato apporto melodico, che si riflette anche nei cori ("Wing and a Prayer", la gia citata "Lay Down Your Arms" o l'ottima "Out of Time" che chiude il disco) che possono far pensare più ai W.A.S.P. o ai The Almighty che alla scuola Thrash Metal, con quelli di "Fearless" che poi sconfinano addirittura nel Melodic Rock, mentre, al di la del coretto iniziale e del ricorrente refrain che potrebbero mettere l'ascoltatore fuori strada, "Eat Your Heart Out" è uno dei brani dal passo più serrato e spedito del disco, pur senza riconoscere ai Savage Messiah l'ardire di avventurarsi lungo tortuosi e impetuosi sentieri thrasheggianti.

Non sempre l'approccio "fast & furious" è quello migliore, e per i Savage Messiah il cambio di rotta pare essere stata una opzione vincente.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 16 nov 2017 alle 09:12

Il precedente mi è piaciuto parecchio ma ora, con questo cambio di rotta importante, ci vado con i piedi di piombo. Il brano nel player non mi piace molto, recupero il disco e mi butto con cautela.

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