Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2005
Durata:52 min.
Etichetta:Lupus Lounge
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BIRKE IM MOOR
  2. FROSTNACHT
  3. UNTEN UND IM NORDEN
  4. BIS DIE SEELE GEFRIERT
  5. NACHTFROST
  6. DER TRANK DES GEHÄNGTEN
  7. NEUN NÄCHTE
  8. ÄLTER ALS DAS KREUZ
  9. DREIFACH DORN
  10. MIMIS BRUNNR (GRATR ÖNNOR)

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Quando l'atmosfera è tutto. Si potrebbe riassumere così l'ultimo lavoro dei tedeschi Helrunar, impegnati nel rendere il classico sound old school norvegese il più epico possibile per andare a creare quel tipo di suono 'pagano' che va per la maggiore oggi. Un black metal molto dinamico quindi, che non rinuncia alla sua carica melodica pur fondandosi su una base del tutto aggressiva. Le influenze in questo caso sono quelle più classiche, per quanto riguarda il sound in generale: le idee di Darkthrone e Satyricon vengono letteralmente saccheggiate, unite al riffing più tecnico dei Dissection in alcuni momenti al limite del death melodico. Il suono freddo e compresso, enfatizzato da una produzione praticamente perfetta, rende le composizioni ancora più incisive, puntandole direttamente in faccia all'ascoltatore. Questo aspetto, unito al durissimo cantato in lingua tedesca, rappresenta proprio uno dei punti forti della proposta degli Helrunar... decisa, intensa, tagliente. Non si ha mai l'impressione che il gruppo stia per mollare la presa, neanche considerando che le canzoni sono tutte piuttosto lunghe. Anzi, l'impressione opposta la si ricava nel momento in cui al quinto minuto di un pezzo inizia un nuovo riff che sposta il mood generale verso altre sensazioni ed emozioni, in maniera del tutto naturale. Non ho avuto la possibilità di leggere i testi, ma ho notato con piacere che il gruppo si presenta con un'immagine piuttosto semplice, senza legarsi anche in questo al classico stile black, che ritengo completamente superato. La vera sfida è quella di tenere l'ascoltatore incollato al cd, pur dovendo fare i conti con una tracklist che presenta ben pochi elementi di varietà: quest'obiettivo richiede molta pazienza, e può dichiararsi raggiunto solo dopo un discreto numero di ascolti, che vi permetteranno di entrare a capire le composizioni dall'interno, non fermandovi al banale aspetto esteriore che si può ricavare dalle prime impressioni. In definitiva un ottimo album, che forse non aggiungerà più di tanto al genere, ma è comunque in grado di farsi notare in un panorama sempre più deludente.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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