Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:51 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. HEGEMONY
  2. SAMAEL
  3. ANGEL OF WRATH
  4. RITE OF RENEWAL
  5. RED PLANET
  6. BLACK SUPREMACY
  7. MURDER OR SUICIDE
  8. THIS WORLD
  9. AGAINST ALL ENEMIES
  10. LAND OF THE LIVING
  11. DICTATE OF TRANSPARENCY
  12. HELTER SKELTER
  13. STORM OF FIRE

Line up

  • Vorph: vocals, guitars
  • Xy: drums, percussion, keyboards, programming
  • Makro: guitar
  • Drop: bass

Voto medio utenti

Nome di culto della musica estrema, soprattutto grazie ad album capolavoro come "Ceremony of Opposites", "Passage" e, aggiungo io, "Eternal", gli svizzeri Samael non davano notizie di loro da ben sei anni, da quel "Lux Mundi" che, fino ad oggi, era il loro ultimo album ufficiale.
Passato nel frattempo alla Napalm records, il gruppo dei fratelli Locher torna, dunque, tra noi comuni mortali con questo "Hegemony" un album che prosegue il discorso evolutivo dei Samael all'insegna di un suono sempre più sinfonico, industriale e marziale che ormai da tanti anni segna le loro uscite discografiche.
Il black metal degli esordi è, ovviamente, un lontanissimo ricordo, ma la miscela sonora che oggi propongono gli svizzeri, così "aliena", così possente e, lasciatemelo dire, così inquietante, rappresenta un unicum nel variopinto mondo del metal estremo in grado, per tanto, di distinguere immediatamente i Samael da qualunque altro gruppo esista la fuori dando loro una personalità trasbordante ed assolutamente non replicabile.
Gli inserti elettronici e le percussioni del genio di Alexandre "Xy" Locher rappresentano, come di consueto, la base sulla quale le chitarre serrate e l'inconfondibile voce del fratello Michael "Vorph" si stagliano con tutta la loro forza e brutalità andando a comporre un puzzle sonoro forse monocorde, troppi i mid tempos a mio parere, ma dannatamente spiazzante per quell'atmosfera spaziale e pericolosamente asettica che avvolge tutto l'album con una cappa grigia e maligna nella quale i Samael riversano la loro voglia, esplicitata nei testi, di creare una specie di enorme onda anomala che abbatta false credenze, stupidi miti e pericolosa ignoranza.
Impresa, quest'ultima, nella quale il gruppo riesce, a mio parere, molto bene, perché "Hegemony", album di certo indigesto per i duri e puri, è un lavoro di spessore, ricco di sapienza compositiva, diverso da tutto, orchestrato in maniera brutale e suonato, come sempre, da artisti di qualità superiore che oggi, come ieri, restano sempre al vertice della musica metal, estrema e non che sia.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 25 ott 2017 alle 02:53

sono duro e puro :(

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