Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2017
Durata:42 min.
Etichetta:Artemisia Records

Tracklist

  1. BORN FROM THE SERPENT'S EYE
  2. THE OLD ONES ARE WITH US
  3. ANGRBODA
  4. MOTHER OWL, FATHER OCEAN
  5. FIRES ROAR IN THE PALACE OF THE MOON

Line up

  • Kody Keyworth: guitars, vocals
  • Aaron Weaver: drums, synth
  • Nathan Weaver: guitars, vocals

Voto medio utenti

Che qualcosa fosse cambiato per i lupi americani lo si capiva sin dalla copertina del nuovo "Thrice Woven": per la prima volta l'artwork, infatti, non presenta immagini legate alla natura ma si rifà a Fenris, il gigantesco lupo (quasi ovviamente direi) della mitologia norrena.
L'ascolto dell'album, poi, conferma la volontà di "nuovo".
Il Cascadian black metal, genere che i fratelli Weaver hanno sostanzialmente codificato nel corso degli anni, pur restando il collante fondamentale di tutti i brani ("Angrboda", ad esempio, è da manuale del genere), si apre ad influenze nuove ed a nuove suggestioni che portano i Wolves in the Throne Room a comporre un album certamente feroce, ma particolarmente attento alle aperture melodiche, qui evocative ed incisive come non mai, e ad una ricerca musicale molto più curata rispetto al passato, sia in termine di arrangiamenti, curatissime le tastiere, che di pura e semplice fase compositiva.
Se conoscete la discografia degli americani, sapete che erano oltre sei anni che i Nostri non si cimentavano con il black metal, genere al quale, oggi, i nostri fanno "ritorno" forti di una smaccata personalità con un album magistrale che, al netto delle citate novità e della volontà di evoluzione, è un lavoro comunque oscuro e naturalmente pagano che ha tutte le caratteristiche per confermare i WITTR come maestri nel saper dipingere quadri di puro nero e di tormentate sensazioni notturne.
"Thrice Woven" è, come da titolo, un album finemente intrecciato di tessuti diversi e, spesso cangianti, è un album in cui convivono ariose melodie e blast beats, voci femminili e scream urticante, arpeggi dal sapore folk e gelo assoluto, interludi Ambient (l'esperienza di "Celestite" non è stata dimenticata) e riffing ipnotico, è un album, cioè, che ha diverse anime e diverse chiavi di lettura che potranno essere apprezzate da un pubblico eterogeneo che, ad onor del vero, ha sempre seguito questo particolarissimo gruppo d'oltre oceano.
Il consiglio che vi do per poter veramente amare un lavoro complesso, ma apparentemente semplice, come "Thrice Woven" è quello di essere aperti, con orecchie e mente, e di lasciar fluire le note che, lentamente, ma anche con violenza, sono certo sapranno penetrare all'interno del vostro io svelandovi la bellezza di un album da non lasciarsi sfuggire.

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 25 set 2017 alle 23:26

Bravo Beppe e bravi soprattutto i Lupi

Inserito il 25 set 2017 alle 22:32

Grande lavoro e recensione azzeccatissima, bravi tutti.

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