Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:42 min.
Etichetta:Regain
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. THE FREEDOM FALL
  2. BE YOU ANGEL, BE YOU BEAST
  3. CLAW THE CLOUDS
  4. VENGEANCE IS HERS
  5. FOR GALAXIES TO CLASH
  6. THE SPRINGRISE
  7. SCATTERING THE TIMEWEB
  8. 300 YEARS OLD
  9. NIHIL JUGGERNAUT
  10. NO GOD LOVES

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Gruppo a me completamente sconosciuto, i Satariel mi avevano fatto pensare subito ad un gruppo black metal moderno, anche per colpa di un pentacolo appena accennato sulla copertina. Niente di più sbagliato, visto che - screaming a parte - la band svedese con il black non c'entra proprio nulla, e trae invece da alcuni suoi illustri connazionali la propria ispirazione. La musa principale dei Satariel sono gli In Flames degli ultimi album, con quella miscela di death melodico e di nu-metal che flirta spesso e volentieri con l'elettronica. I Satariel non spingono la sperimentazione così all'estremo, preferendo concentrarsi sulla dinamica dei singoli pezzi, resi vari ed interessanti da una serie di accorgimenti di tutto rispetto, in primis l'alternanza tra vocals pulite e screaming/growling. Paradossalmente l'opener "The Freedom Call" non è uno dei migliori episodi del lotto e può anche trarre in inganno, con il suo andamento lento pieno di spruzzate melodiche che strizzano l'occhio all'avantgarde più raffinato. E' con la successiva "Be Your Angel, Be Your Beast" che iniziamo a ragionare in maniera seria, grazie a riff dal tiro decisamente più alto e ad un ritornello accompagnato da stralunate vocals pulite alla Nevermore (che torneranno più volte nel corso dell'album). La buona vena continua con l'aggressiva "Claw The Clouds", uno dei brani più riusciti grazie all'alternanza tra l'incalzante chorus e i continui break melodici in classico stile svedese. Si potrebbe tranquillamente dire che di pezzi deboli non se ne trovano più fino alla conclusione dell'album, che anzi è impreziosito da altre due perle quali "For Galaxies To Clash" e "Nihil Juggernaut". Forse i Satariel non avranno la stessa risonanza degli In Flames, ma Hydra è un signor album in grado di non sfigurare messo di fronte alle ultime uscite in ambito death melodico. Difficile trovare un difetto a questa release che mette le ali ad un genere visto in calo da molti per la staticità delle nuove proposte, senza inventare nulla di nuovo ma semplicemente usando al meglio gli elementi a disposizione.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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