DGM - Passing Stages (Live In Milan And Atlanta)

Copertina SV

Info

Anno di uscita:2017
Durata:120 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. THE SECRET (PART 1)
  2. THE SECRET (PART 2)
  3. ANIMAL
  4. THE PASSAGE
  5. REASON
  6. DAYDREAMER
  7. DISGUISE
  8. FALLEN
  9. GHOST OF INSANITY
  10. HEREAFTER
  11. VOID
  12. REASON
  13. NO LOOKING BACK
  14. UNIVERSE
  15. NUMB
  16. ...IN A MOVIE
  17. REPAY
  18. HEARTACHE
  19. ENHANCEMENT
  20. CHAOS
  21. TRUST
  22. BRAND NEW BLOOD

Line up

  • Fabio Constantino: drums
  • Andrea Arcangeli: bass
  • Simone Mularoni: guitars
  • Emanuele Casali: keyboards
  • Mark Basile: vocals

Voto medio utenti

Sulla copertina c'è scritto DGM, ma quello che rappresentano queste tre lettere - le iniziali dei nomi dei fondatori Diego Reali, Gianfranco Tassella e Maurizio Pariotti - sono, per i fan di lunga data della band, solo un lontano ricordo.

I DGM di oggi, piacciano o meno, sono ben rappresentati da questo "Passing Stages", un doppio cd/dvd che fotografa la band "in casa" (al Frontiers Metal Festival di Milano del 2016) e sul palco del ProgPower USA del 2014.

Viene da sé che le due scalette sono incentrate sugli album "del momento" ("The Passage" nel primo caso, "Frame" e "Momentum" nel secondo) e permettono di apprezzare quelli che sono indubbiamente i brani più rappresentativi delle uscite di cui sopra. Ecco allora che trovano spazio episodi del calibro dell'epicissima "The Secret", brani più easy (per modo di dire) come "Animal" o "The Passage", tracce grooveggianti alla "Daydreamer" e oramai veri e propri classici - penso a "Hereafter", da quel "Frame" che probabilmente è il "punto 0" dei "nuovi" DGM di Simone Mularoni (la cui classe, sia chiaro, non si discute - ascoltare "Disguise" per credere). La performance americana mi suona un pelo meno coinvolgente, anche se sempre maiuscola, con brani come "Universe" o "Enhancement" a spiccare sugli altri per impatto e potenza. Escono a testa altissima tutti, da Mark Basile (di chiara scuola luppesca o luppiana o come cavolo vi pare) a Emanuele Casali, punta di diamante del tastierismo italiano venuto alla ribalta con i seminali Astra.

Inutile girarci attorno, l'avrete già capito da voi che "questi" DGM - epigoni più o meno consapevoli dei Symphony X di Michael Romeo, formalmente inappuntabili ma alle mie orecchie "algidi" e via via sempre "meno italiani" - non mi fanno impazzire, anche se i numeri (e alla fine sono quelli che contano) stanno dando loro ragione già da parecchi anni. Sarà l’opinione di un misero editor di Metal.it a spazzare via un lustro di uscite vincenti e indiscutibilmente ben confezionate? Certo che no…

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 17 giu 2017 alle 22:42

ehm.. sì?

Inserito il 17 giu 2017 alle 22:20

ma è una recensione questa?

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.