Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:39 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. CIVIL WAR (FEATURING DAVE MUSTAINE)
  2. THE SKI MASK WAY
  3. THIS IS WHY WE RIDE
  4. ALL LOVE IS LOST (FEATURING MAX CAVALERA)
  5. RAINING IN BLOOD / POSTMORTEM 2017 (SLAYER COVER)
  6. GOD, PLEASE BELIEVE ME
  7. WALK WITH ME... (FEATURING RANDY BLYTHE)
  8. HERE I GO AGAIN
  9. NO LIVES MATTER
  10. BLOODLUST
  11. BLACK HOODIE

Line up

  • Ice-T: vocals
  • Ernie C: guitar
  • Bendrix: guitar
  • Vincent Price: bass
  • OT: drums

Voto medio utenti

Ricordo ancora quando ascoltai per la prima volta i Body Count con pezzi quali “CopKiller” o “Evil Dick” ( dall’omonimo debut del 1992) e l’effetto che mi fecero…. La loro musica, i loro testi, politicamente scorretti, dissacranti, provocatori al limite del ridicolo a volte, e l’unica cosa cui bisognava dare atto al buon Ice T e cioè di essere uno dei pochi realmente contro il sistema ( sono noti i suoi trascorsi in prigione e le sue scorribande contro Polizia e “bianchi” ). Si puo’ essere d’accordo o meno ma la coerenza è roba rara, mentre musicalmente sono sempre stati ampiamente sottovalutati dal mio punto di vista. Intendiamoci, non siamo di fronte a dei geni eppure i Body Count sono tra i pochi ad essere riusciti sempre a veicolare la rabbia in musica al contrario di molti rapper da quattro soldi che frequentano il music business. Ice T ha rappresentato e rappresenta il “crossover incazzato” (come lo definisco io) che unisce metal, rap, hardcore e thrash e questo nuovo lavoro “Bloodlust” ne rimarca le caratteristiche, impreziosito da collaborazioni più che illustri che dimostrano l’importanza ed il rispetto guadagnati dal combo americano. Abbiamo Dave Mustaine sul solo di “Civil War”, Randall Blythe nella velocissima “Walk With Me” (un brano alla Slayer) e Max Cavalera in “All Love Is Lost”, ma le sorprese non finiscono qui, c’è anche la micidiale doppietta al cardiopalma di “Raining Blood”/”Post Mortem” introdotta da uno spoken nel quale Ice T spiega quali sono stati i gruppi che lo hanno spinto a suonare Metal e cioè Black Sabbath (padri del genere), Suicidal Tendencies (per l'attitudine da gang di strada) e Slayer (per la velocità e precisione). Cos’altro desiderare da un album di rap-metal ?! Dall'opener "Civil War", accompagnata da sirene della Polizia, rumori di sommossa, colpi di pistola in poi, troviamo tutti gli elementi che rendono questo disco esplosivo e cioè un songwriting ispirato, una prova strumentale sopra le righe per il genere, una produzione perfetta ma sopratutto passione, rabbia, violenza e la voce di Ice T che alla soglia dei 60 anni riesce ad essere ancora feroce ed evocativa anche nei pezzi piu’ lenti e cadenzati (“Here I Go Again”, “This Is Why We Ride”). Ci sono velocità ed accelerazioni alla Slayer, riff e liriche "a mitraglia" alla Suicidal Tendencies, pezzi lenti e pesanti come macigni e l'incazzatura verace dei primi Rage Against The Machine. Inciso nel periodo “Trumpiano”, le liriche sono ancora piu’ pessimistiche ed apocalittiche che mai e trasudano la vera attitudine di un gruppo che con questo ultimo “Bloodlust” ha raggiunto l’apice della sua creatività.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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