Copertina 5,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:non disponibile
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. ENTER THE MACHINE
  2. TAKING BACK MY SOUL
  3. NEMESIS
  4. MY APOCALYPSE
  5. CARRY THE CROSS
  6. I AM LEGEND/OUT FOR BLOOD
  7. SKELETON DANCE
  8. HYBRIDS OF STEEL
  9. MECHANIC GOD CREATION
  10. MACHTKAMPF
  11. SLAVES OF YESTERDAY

Line up

Non disponibile

Voto medio utenti

Chiariamo subito una cosa. Trovo immondo che in un gruppo death/thrash metal canti una donna. Così come avevo sentenziato nel giudizio di “Creative Killings” dei Sinister dove la signorina Rachel, tanto carina quanto fuori luogo dietro il microfono (tanto è vero che il risultato obbrobrioso ha portato la band allo scioglimento…), non c’è nulla di più ridicolo. Sì, perché ci sono dei ruoli che vanno definiti e rispettati e per quanto una donna possa sforzarsi, la sua voce non sarà mai adatta per un genere musicale estremo come il death.
Già, sforzarsi. Perché la bella Angela Gossow si sforza da morire, e questo sforzo si sente, rende la sua voce innaturale, non fluida, non potente, ma solamente sforzata, e di stenti si muore, non si fanno i disconi. Se poi aggiungiamo che questo “Doomsday Machine” è senza dubbio l’album più scialbo e povero di idee composto dai fratellini Amott (dove sono finite le genialate presenti a vagonate nei primi tre albums ed anche se in misura minore anche su “Wages of Sin”?) ecco che ci troviamo di fronte ad un lavoro altamente trascurabile ed inutile.
Qua e là qualche ideuzza spunta fuori, qualche riffs sopra le righe fa la sua apparizione, ad esempio nell’opener “Enter the Machine” o nella schizofrenica “I Am Legend/Out For Blood” ma entro pochi secondi tutto torna nella normalità, per poi doversi sorbire lo screaming della Gossow. Non parliamo poi di quando è proprio il brano ad essere scadente, ad esempio “Skeleton Dance” (forse il più brutto della loro discografia) o il seguente “Hybrids of Steel”, a quel punto potrebbe cantare anche Lars Goran Petrov ed il risultato non cambierebbe di una virgola. Insomma, bella la produzione, per carità, il mixaggio di Sneap ha sempre il suo valore, bella la tecnica dei cinque musicisti, ed in questo Sharlee D’Angelo (Dismember, Mercyful Fate) al basso e Daniel Erlandsson (In Flames, Eucharist) alla batteria sono una garanzia, bello tutto, bella pure la fatona gambalunga Angela con le sue copertine sexy su tutti i mags metal europei, ma per carità, ridateci Johan Liiva o qualsiasi altro cantante dotato di palle, in senso fisico e metaforico. Sicuramente così gli Arch Enemy vendono dieci volte tanto, nessuno lo mette in dubbio, e se il loro scopo è questo allora bene così. Se invece volessero essere ricordati per una band che ha scritto dei capolavori in campo death metal, per quanto melodico, e ha lasciato la propria impronta in questa musica, beh allora bisogna guardare molto indietro negli anni, perché il loro compito è già compiuto.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli
Doomsday machine

Doomsday Machine is the sixth studio album by Swedish death metal band Arch Enemy, produced by Rickard Bengtsson and mixed by Andy Sneap.Doomsday Machine received mixed reviews by critics.It's been reaching number 87 on the Billboard 200 selling 12,000 copies.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 lug 2009 alle 19:16

Buona uscita per gli Arch enemy,niente miracolo ne storia ma un cd di alta scuola e tecnica con idee fondalmentalmente discrete. Riff:non troppo originali ma bei passaggi dal pesante riffone thrash/death al calssico ponte heavy con assolo.Parti progressive e controtempi in calssico stile Amott.Il basso potente con la solita accordatura in DO come il resto degli strumenti denota un'ottima precisione. Fill di batteria:Daniel Erlandsson non mi deluderà mai come battersita,una macchina da guerra molto tecnica e una buona scelta dell'accordatura della batteria. Voce:tutti criticano la Gossow,non va bene la,è monotona e tutto il resto;francamente mi sono stufato di sentirlo dire,ok non ha la voce migliore nell' ambito metal estremo ma fa il suo sporco lavoro e canta molto megli di molte altre donne che ho sentito;inoltre ha una buona presenza sul palco e a votle conta anche quello.

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