Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:33 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. … AND EVERYTHING WENT BLACK
  2. PAIN AS A PRELUDE TO DEATH
  3. NERVOUS GIBBERING WRECK
  4. ADDING INSULT TO INJURY
  5. FABLE OF FILTH
  6. DEAD DRUNK
  7. A VERY GRAVE BUSINESS
  8. HORRORDAY IN HAITI
  9. SELECTION AND DISSECTION OF PARTS FOR RESURRECTION

Line up

Non disponibile

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Tornano alla ribalta i londinesi Gorerotted, che dopo un paio di album a metà tra il death metal più ferale e truculento ed un atteggiamento in stile funny-fetish gore, approdano alla Metal Blade, si danno una ripulita nel look e nel mood, e danno alle stampe questo “A New Dawn for the Dead”, un titolo di chiara ispirazione romeriana che però non rompe con la tradizione della band.

Ovvero, quello che maggiormente caratterizza i Gorerotted è la presenza della doppia voce, una tipicamente brutal in pieno stile death metal e l’altra dedicata allo screma più becero, riprendendo così la lezione che ormai tanti anni fa ci insegnarono i Macabre dei fratellini Nefarious e Corporate Death che diedero alla luce due album epocali (di cui il secondo per Nuclear Blast) come “Gloom” e “Sinister Slaughter”; l’esperimento funziona sempre, i brani scorrono via meglio e non si affossano sulla monoliticità delle vocals rigurgitate, ed è una bella mano al risultato totale dato che i Gorerotted non è che siano propriamente i Malevolent Creation o i Monstrosity nel songwriting, anche se ci mettono del loro impegno per variare il più possibile la loro proposta, proponendo una mistura di grind, mid-tempos tipicamente death, stacchi doom, sfuriate in blast beat e chi più ne ha più ne metta, a volte esagerando alla ricerca di riffs esageratamente ricercati e complicati (di scuola primi Cannibal Corpse) che a nostro avviso snaturano ed avviliscono l’impatto e la potenza delle songs, due elementi che davvero non possono mai essere in secondo piano in un genere come questo.

In definitiva “A New Dawn for the Dead”, pur presentando qualche difettuccio tipico di band non propriamente illuminate in fase compositiva, si segnala per l’ottima produzione, il buon livello tecnico della band, un songwriting decente ed una soluzione vocale alla Macabre che indubbiamente rende quel “quid” in più al prodotto che vale la pena di essere ascoltato. In attesa di un definitivo miglioramento col prossimo album o addio per sempre Gorerotted.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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