Copertina 8,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:45 min.
Etichetta:Small Stone Records

Tracklist

  1. FEATHER BEADER
  2. SAY JUPITER
  3. FOX CONFESSOR
  4. CROSSYEARS
  5. ATLAS
  6. SILVER BLAZE
  7. BUFFALO
  8. CAESAR’S BLUES
  9. LAST MORNING LIGHT
  10. WINDOW IN THE SKY

Line up

  • Kalle Lilja: guitars & backing vocals
  • Victor Crusner: bass, keys & lead vocals
  • Jesper Pihl: drums & backing vocals

Voto medio utenti

Per fortuna “non si giudica un libro dalla copertina”, come si dice generalmente, altrimenti questo secondo lavoro degli svedesi Langfinger, sarebbe stato bocciato in partenza. Invece dall’opener “ Feather Beader” in poi questo “Crossyears” ci presenta 10 brani ben strutturati che hanno grinta, freschezza ed una grande originalità , cosa non certo molto comune nel panorama metal odierno ormai saturo di proposte. Il sound di questo “power trio” ( così ci viene presentato nelle scarne informazioni sul gruppo ) ci rimanda per il vigore ai migliori Hellacopters, i rappresentanti forse più noti della new wave di rock scandinavo.

Ritmi molto rapidi, registrazioni lo-fi e chitarre grezze la fanno da padrone unitamente a vocals roche e versatili davvero incisive, il tutto su una base melodica che rende piacevole e scorrevole l’ascolto. La traccia “Say Jupiter”, a mio parere una delle migliori dell’intero lavoro, si apre con un riff incisivo, un basso sostenuto, un solo col wah-wah e l’impatto tipico delle canzoni senza troppe sovraincisioni, “Fox Confessor” ha un ritmo incalzante e un chorus convincente, “Atlas” col suo intro hammond + chitarra ci ricorda un po’ i Pink Floyd, “Silver Blaze” ha l’incedere tipico dell’hard rock settantiano, “Buffalo” ha un riff sincopato, “Ceaser’s Blues” è, appunto, bluesy ma non in senso “molliccio”, qui la linea di basso è pulsante, nella parte centrale il ritmo si alza ed il tutto puzza di Led Zeppelin e scusate se è poco (!), lo splendido lento elettrico “Last Morning Light” ci conduce su sponde lisergiche con le sue accelerazioni ed il suono stordente della chitarra , mente la titletrack e “Window In the Sky” sono altri pezzi da 90, con un ritmo ipnotizzante il primo e con interessanti soluzioni armoniche il secondo.

Insomma un grande lavoro che ci riporta ai tempi in cui le jam session contavano di piu’ delle produzioni cristalline e false di oggi, la scrittura dei brani è brillante e l’esecuzione sanguigna e magistrale pur nella sua semplicità di fondo. Unico neo, la davvero scarsa promozione che è stata fatta al gruppo, cercate su Facebook per avere qualche notizia, sarebbe un vero peccato se un tale gioiellino rimanesse oscurato nell’underground. Da avere.
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.