In apertura di disco, "
Giants' Inheritance" garantisce una partenza pulsante, energica e dinamica, con in bell'evidenza la sezione ritmica (
Alex Castellini al basso e
Fabio John Nassa dietro il drum kit) e l'approccio vocale di
Claudio Olivari, un brano ben strutturato ed eseguito, dagli accattivanti chiaroscuri sul finale, e soprattutto è anche il titolo del secondo album dei bresciani
Blackmail of Murder, che avevano già ottenuto ottimi riscontri su queste stesse pagine in occasione dell'esordio "The Endless Stare", piazzandosi dalle parti di formazioni come Avenged Sevenfold, Killswitch Engage, Shadows Fall o Soilwork.
Non è facile essere allo stesso tempo aggressivi e accattivanti, ma questo sembra venir naturale ai
Blackmail of Murder, che trovano sempre il giusto refrain e quel tocco melodico (accentuato sulla semi ballad "
Whisper") necessario, ma quando alzano i toni, sanno anche far male, come dimostrano i frangenti più esagitati di "
Never Enough", "
Void Around" o della frontale "
Grey" (una mazzata di stampo Metalcore). Su "
Morning Lights" forse esagerano un po' nel rimpinzare il pezzo, complicandosi la vita, ma "
From Somebody to No One" e la spezzacollo "
Across the Bay" sono di ben altro livello, e si sale ulteriormente con "
Worlds Beyond", che letteralmente esplode dopo un primo momento malinconico, e la conclusiva "
Cult of Ignorance", dove i cambi di ritmo funzionano al meglio, che ci congeda da una formazione che dimostra di avere tutto il necessario per poter emergere.
Che sia o no quella di un Gigante, i
Blackmail Of Murder hanno saputo cogliere l'eredita di chi li ha preceduti.
I was born to
reviewHear me while I
write... none shall hear a lie
Report and
interview are taken by the will
By divine right hail and
write
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