Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2016
Durata:71 min.
Etichetta:Art of Propaganda
Distribuzione:Edel

Tracklist

  1. CREVASSE
  2. ALLES WIRD IN FLAMMEN STEHEN
  3. LE COULOIR DES OMBRES
  4. TOR ZU TAUSEND WüSTEN
  5. SPUREN IM SCHNEE
  6. ...UND BLICKE DOCH MIT WUT ZURüCK
  7. MMXVI/WELTENASCHE

Line up

  • J.J.: all instruments, vocals

Voto medio utenti

L'autunno è la casa perfetta per album come "Weltenasche": i suoi colori malinconici, l'arrivo del freddo, quella sensazione di rilassante tristezza che accompagna il cadere delle foglie danno all'ascolto di questo genere di musica una atmosfera irripetibile che ne esalta il mood e le intenzioni.

Quale genere di musica?

Karg, qui alla sua sesta uscita discografica, è il progetto solista di J.J., voce degli imperdibili Harakiri for the Sky, il quale per mezzo di questa realtà musicale fornisce una valvola di sfogo con funzione catartica alla depressione che, pare, lo accompagni da tanto tempo.
Questa caratteristica si traduce in una proposta sonora che parte da una base di depressive black metal, alla Nyktalgia o Nocturnal Depression, per inserirvi nel tessuto espressivo elementi dark wave come nei primi Katatonia, qualche spunto neo folk, omaggi ai già citati Harakiri for the Sky, il tutto all'insegna di una musica affascinante, triste ma anche rabbiosa soprattutto per merito della interpretazione vocale di J.J. molto lontana dai classici canoni in scream del genere che, come tale, farà storcere il naso ai puristi.
"Weltenasche" è un album dalla durata epica, parliamo di un'ora e dodici minuti per "sole" otto composizioni, ed è quindi un ascolto impegnativo e tutt'altro che semplice, soprattutto se le sue atmosfere così ombrose, i suoi arpeggi notturni, le delicate note di pianoforte e il riffing zanzaroso del black metal non fanno parte del vostro mondo.
In caso contrario, invece, questo è album da non lasciarsi sfuggire: esso è pieno di ottime intuizioni, di variazioni ed idee melodiche di elevato spessore e, soprattutto, possiede un animo ricco e pulsante che lo rendono, a suo modo emozionante e sicuramente distante dalla plastica dell'odierno mercato discografico.
Non mi resta che chiudere nell'unico modo possibile: benvenuto autunno!
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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