In Flames - Sounds From the Heart of Gothenburg

Copertina SV

Info

Anno di uscita:2016
Durata:89 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. DISC 1
  2. IN PLAIN VIEW
  3. EVERYTHING'S GONE
  4. FEAR IS THE WEAKNESS
  5. TRIGGER
  6. RESIN
  7. WHERE THE DEAD SHIPS DWELL
  8. WITH EYES WIDE OPEN
  9. PARALYZED
  10. THROUGH OBLIVION
  11. ROPES
  12. DISC 2
  13. DELIGHT AND ANGERS
  14. CLOUD CONNECTED
  15. ONLY FOR THE WEAK
  16. THE CHOSEN PESSIMIST
  17. THE QUIET PLACE
  18. WHEN THE WORLD EXPLODES
  19. RUSTED NAIL
  20. THE MIRROR'S TRUTH
  21. DELIVER US
  22. TAKE THIS LIFE

Line up

  • Anders Fridén: vocals
  • Niclas Engelin: guitars
  • Björn Gelotte: guitars
  • Peter Iwers: bass
  • Joe Rickard: drums

Voto medio utenti

C’è chi li ama (ancora), c’è chi li odia (da sempre). Una cosa è innegabile riguardo agli In Flames: non lasciano indifferenti e onestamente non credo lo faranno mai. Chi li ha conosciuti ai tempi di “Lunar Strain” e rinnega pesantemente la deriva successiva a “Reroute to Remain”, chi invece ne ha incrociato le strade solo dopo la “svolta alternative” e li ha sempre identificati così.

E “Sounds from the Heart of Gothenburg” cos’è, qualcosa che farà piacere ai primi o ai secondi? Nonostante il richiamo a Goteborg nel titolo, città da sempre sinonimo di death melodico à-là-scandinava, i primi vomiterebbero bile durante l’ascolto del 90% di questo dischetto.
il 70% dei brani presenti nel suddetto live provengono infatti dagli ultimi 10 anni di carriera del combo svedese, con una netta preponderanza per gli ultimi due criticatissimi album “Siren Charms” e “Sounds of a Playground Fading”. Il resto? Scavalcato ad ampie falcate: “Resin” da “Colony”, “Only for the Weak” da “Clayman” e i brani restanti pescati qua e là tra gli album centrali della discografia, con una “Cloud Connected” che al solito in sede live fa la parte del leone.
Va detto per onestà intellettuale che i nuovi pezzi dal vivo hanno un tiro decisamente diverso rispetto che su disco, ma purtroppo la qualità di base rimane quella che è, indipendentemente dalla direzione musicale intrapresa da Friden e soci.
Friden che si dimostra comunque ottimo mattatore, pur senza il coadiuvo del coacervo di effetti vocali di cui è uso dotarsi in studio. Molto bene anche i suoi compagni d’arme, con l’ultima prova registrata da parte di Daniel Svensson, che ha lasciato la band non molto tempo dopo le registrazioni di questo live.

Sounds from the Heart of Gothenburg” è, insomma, un live per i fan più freschi degli In Flames, quelli che non si sono mai fatti “traviare” dalle radici melodeath della band svedese. Per gli altri..beh, come mi faceva notare il buon Jeff, forse è meglio tornare ad ascoltarsi “The Tokyo Showdown”.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

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