Copertina 7

Info

Anno di uscita:2014
Durata:non disponibile
Etichetta:Eleven Seven Music

Tracklist

  1. OCEAN FLOOR
  2. BALLAST
  3. CHRIST COPYRIGHT
  4. MR. MTV
  5. FIRST PUNCH
  6. GYRE
  7. THE MATTHEW EFFECT
  8. I'LL BE OK
  9. HERE'S TO THE HEARTACHE
  10. IF I WERE
  11. FRIENDLY FIRE
  12. SEX & LIES
  13. SURFACE FLAMES
  14. TAKE A BULLET
  15. JENNY
  16. GOD WENT NORTH
  17. PYRE

Line up

  • Johnny Hawkins: vocals
  • Daniel Oliver: bass
  • Mark Vollelunga: guitars
  • Paul O'Brien: drums

Voto medio utenti

"Every 10 years or so, there is a band that sonically and lyrically shakes things up and cuts through the clutter. For true rock fans that moment has arrived with NOTHING MORE. That is why we signed them to a five-albums-guaranteed contract."


Parola di Francesco Amadori. O di Allen Kovac, boss della Eleven Seven Music, scegliete un po' voi.
Fatto sta che il signore in questione nei Nothing More ci crede indubbiamente molto. Torto? Ragione? Come accade troppo spesso quando si fanno dichiarazioni così forti, la verità probabilmente sta nel mezzo..
Piccolo ma doveroso excursus storico: la band in questione nasce una decina di anni fa a San Antonio, Stati Uniti, producendo in maniera autonoma un mazzetto di dischi che rimane nell'anonimato, fatta eccezione forse per qualche festival del Texas. Poi la svolta, arriva la chiamata dalla Seven Eleven, Kovac li esalta come la "new sensation" del rock mondiale e l'album d'esordio, l'omonimo "Nothing More", schizza in cima alle classifiche americane e mondiali, grazie soprattutto al lancio del primo, riuscitissimo singolo "Ballast".
E c'è da dire che, se tutto il disco si mantenesse sul livello dell'opener, sarei stato il primo a dover ammettere di essere di fronte a un gruppo eccellente, degno erede di quei 30 Seconds to Mars che col tempo si sono persi in un qualcosa che col rock e col metal non ha più niente da spartire, dopo un esordio col botto con pezzi spettacolari quali "Capricorn" o "93 Million MIles". I Nothing More effettivamente strizzano parecchio l'occhio alla band dei fratelli Leto, ormai più attori affermati che musicisti, proponendo un alternative metal figlio bastardo del grunge e dell'hard rock di fine anni '90, arricchito di partiture prettamente metal e da un approccio allo stesso tempo aggressivo e melodico, grazie in particolare alla splendida voce di Jonny Hawkins.
Ma quindi il problema qual'è? Principalmente I problemI sono due: il primo è l'eccessiva lunghezza del disco, che si dipana su ben 17 brani esponendo tremendamente il fianco a filler e brani fotocopia. Il secondo problema è che i Nothing More finiscono con l'imitare fin troppo i 30 Seconds to Mars, riuscendo in quei 17 brani a percorrere tutta la carriera della band californiana, discesa negli inferi dell'elettronica compresa. Se poi tra questi brani salta fuori anche qualcosa di pop-punk ("Mr.MTV") o di quasi dubstep ("Surface Flames"), è facile capire perchè la verità sta nel mezzo, a fronte di brani convincenti e incisivi quali la già citata opener, la successiva "Christ Copyright" o "Take a Bullet".

"Nothing More" dei Nothing More è quindi un album fatto di (tanti) alti, (troppi) medi e (pochi) bassi, che ci presenta una band decisamente interessante ma che ha bisogno di crearsi una propria identità e, soprattutto, di snellire la tracklist per evitare prolissità davvero non necessarie.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.