Copertina 8

Info

Anno di uscita:2005
Durata:40 min.
Etichetta:Tuba Records AS
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. NØKKEN
  2. DUNKEN
  3. ÅSGÅRDSREIA
  4. TROLLTIND
  5. ALLVIS
  6. PERPÅLSA
  7. BLAESTER
  8. BYTTINGEN

Line up

  • Stine Mari Langstrand: vocals
  • Ketil Sæther: guitars
  • Eystein Garberg: guitars
  • Espen Hammer: bass
  • Alf Helge Lund: drums
  • Espen Warankov Godø: keyboards, hammond, backing vocals
  • Siv Lena Waterloo Laugtug: violin

Voto medio utenti

Sono completamente spiazzato dai Lumsk. Non riesco a capire, anche dopo vari ascolti, se sono davanti ad un album completamente geniale o completamente casuale... anche se devo dire di sicuro impatto e di forte personalità. 'Troll' è un mini grimorio di musica Folk nordica con una fortissima applicazione al mondo del Metallo, più Doom e - attenzione - Prog oriented (se vi dico i primi 3rd And The Mortal o gli Atrox che incontrano gli In Extremo o i Vintersorg mentre i Jethro Tull danzano alle loro spalle, voi mi dite che con questo caldo mi sono bevuto il cervello?). E già la cosa è decisamente non comune. Ad aggiungere benzina sul fuoco, abbiamo una voce femminile a dir poco cristallina, accattivante e decisamente molto espressiva ed una maschile dal timbro baritonale che più vichinghico non si può, non dico sgraziata questo no, ma che sicuramente fa un pochino a pugni con la delicatezza dell'ugola della bionda Stine Mari! Bellissime le partiture ed i frequentissimi fraseggi di violino, così come decisamente sopra alle righe il lavoro di Espen Hammer al basso, un virtuoso che presiede, con estrema tecnica e con estremo gusto, una sessione ritmica a dir poco compatta ed organica, morbida ma allo stesso tempo ruvida quando serve. Cosa volete, altro poco posso dire, se non esprimere una certa ammirazione per questo combo norvegese, forse, al momento, una delle poche band underground capaci di unire una buona dose di personalità e di teatralità ad un genere (leggi Folk) sempre bello ed affascinante da ascoltare, ma che, spesso, tende a riproporre dei classicismi senza troppo badare all'effettiva qualità della proposta musicale. Casuale o geniale, la domanda comunque rimane… forse un giorno, a furia di masticarlo, ne avrò una idea più chiara e definitiva. Ah, beata ignoranza!
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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