Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2016
Durata:18 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. VULTURE
  2. D.T.D. (DELIVERED TO DIE)
  3. VICTIM TO THE BLADE
  4. RAPID FIRE (JUDAS PRIEST - COVER)

Line up

  • L. Steeler: vocals
  • S. Genözider: guitars, drums
  • M. Outlaw: guitars
  • A. Axetinctör: bass

Voto medio utenti

Quella dei Vulture sembra una storia di altri tempi, quando da un garage o una cantina potevi ritrovarti in un lampo su uno scalcinato furgone a girare l’Europa e successivamente il mondo intero… Quattro ragazzoni della Westphalia decidono nel 2015 di mettere su un gruppo per cercare di emulare i propri idoli. Registrano un demo e lo mandano in giro a qualche casa discografica, giusto per farsi conoscere un po’. Dopo pochissimo gli arriva una lettera della High Roller Records che, rimasta entusiasta dalla proposta dei nostri, decide di ristampare il demo professionalmente. Sembra quasi una favola, ma è esattamente quello che è successo alla band. E di altri tempi sembra essere anche la proposta del quartetto, ancorata com’è agli anni ’80 (basta dare un’occhiata alla foto promozionale per capire da subito le intenzioni del gruppo).

Prendete la perizia tecnica e compositiva degli Agent Steel, la furia cieca e primitiva dei primissimi Destruction, l’immediatezza dei Razor, ed ecco saltar fuori i tre brani che compongono questo "Victim to the blame". Prima di storcere il naso, però, date una chance ai Vulture, perché qui non stiamo parlando dell’ennesima band innamorata degli anni ’80 che si limita pedissequamente a scopiazzare qua e là. Questi hanno davvero una marcia in più, sia dal punto di vista compositivo che da quello esecutivo. Hanno gusto, riescono a costruire i brani in maniera intelligente senza però perdere un’oncia della potenza e della velocità che caratterizzano il loro speed metal, sanno come mettere le mani sui propri strumenti…

Ottima anche la prova di L. Steeler, uno screamer d’altri tempi, che possiede un suo timbro molto particolare, e lo dimostra anche nella cover finale di "Rapid fire" dei Judas Priest, in cui non si limita a scimmiottare Halford, ma fa suo il brano e lo reinterpreta alla grande, così come i suoi compagni, d’altra parte, che non si limitano a riproporlo nota per nota, ma lo personalizzano per benino, senza stravolgerlo.

Insomma, ci troviamo al cospetto di un demo/EP di soli te brani e già i Vulture mi hanno fatto innamorare della loro musica. La band ha dichiarato che al momento sta lavorando ai brani che andranno a comporre il loro primo full length. Se le premesse sono queste se ne vedranno delle belle. Se i nostri riusciranno a rimanere su questi livelli e a mettere su un tot di brani di questo valore, il loro sarà senz’altro un album bomba ed essi stessi rischieranno seriamente di diventare, nel giro di pochissimo, la new sensation dello speed metal europeo… Consigliatissimo ai defenders e ai thrash maniacs di ogni epoca ed età...

Recensione a cura di Roberto Alfieri

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