Copertina 7

Info

Anno di uscita:2016
Durata:56 min.
Etichetta:Black Widow Records

Tracklist

  1. LORD DEPRESSION
  2. BAD MOTOR SCOOTER
  3. DEVIL'S BRIDGE
  4. SHOW ME THE WAY
  5. NO SWEAT
  6. MADNESS
  7. TATTOO
  8. THE FARMER
  9. CAN YOU DIG IT

Line up

  • Mirko Bosco: guitars
  • Demis Bianchi: bass, vocals
  • Frankie Brando: drums

Voto medio utenti

Provate a “spremere” e far “fermentare” Ted Nugent, Raging Slab, Four Horsemen, Grand Funk Railroad, Blackfoot, Blue Cheer e Cactus e sarà facile che il distillato sonico risultante sia abbastanza simile a quanto realizzato dai Witche's Brew in questo “Against the grain”.
Con il più classico e sobrio degli schieramenti, il power-trio lombardo vi stordirà con il suo virulento e viscerale hard-rock blues, fatto di riff sismici e solos avvolgenti, di bassi rimbombanti, di tamburi possenti e di una voce pregna di una carica primordiale e selvaggia e non per questo poco espressiva.
Certo, non si tratta di musica adatta a palati particolarmente “raffinati” e, anche a causa di una registrazione abbastanza cupa e scabra (per un suono forse anche un pochino oltre il concetto di “istintivo” e volutamente “non prodotto” …), il disco non è verosimilmente indirizzato agli audiofili, mentre se cercate attitudine e pathos nei suoi solchi ne troverete a bizzeffe.
E poi, a ben sentire, l’essere “sanguigni” non evita ai nostri di saper tinteggiare il proprio tellurico heavy rock di sfumature maggiormente pastose e variegate, dimostrando di possedere, oltre a tanta energia e grinta, anche una cultura sufficientemente ampia ed eterogenea.
Del resto, non è da tutti confrontarsi con successo con un caposaldo del genere come “Bad motor scooter”, e poiché i Witche's Brew riescono nell’impresa di non finire per parodiare uno dei brani simbolo dei seminali Montrose (che gruppo, guys!), possiamo tranquillamente confidare nel fatto che competenza e vocazione autentica siano estese anche ai brani originali.
Conferme in questo senso arrivano da “Lord depression”, "Devil's bridge”, “Madness” (un pezzo che sono sicuro piacerebbe pure a un certo MadMan di Detroit!) e “Tattoo”, ma in fondo è tutto (con la sola "Show me the way” a destare qualche perplessità) il programma a fornire ottime vibrazioni e a rivelare (almeno al sottoscritto, che finora non la conosceva …) la perizia di Mirko Bosco, un chitarrista piuttosto abile nel condire i suoi fendenti con una generosa e imprescindibile dose di feeling.
Un buon lavoro, dunque, da consigliare a chi ama il rock n’ roll nella sua forma più coriacea, verace ed energetica.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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