Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2016
Durata:50 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. INTRO – ANTHEM TO A DISTANT STAR
  2. TRUMPETS OF THE GODS
  3. MASTERS OF LIGHTNING
  4. THE BEAST IS ON YOUR BACK
  5. HOUNDED FOR GOOD
  6. GENESIS REVERSED
  7. GONE WILD
  8. THE WORLD KEEPS STILL
  9. DEVIL IN DISGUISE
  10. BESTRIDE THE THUNDER
  11. SKID INTO DEATH

Line up

  • Daniel Stecki: vocals, bass
  • Andi Heindl: guitars
  • Marvin Kiefer: guitars
  • Gereon Nicolay: drums

Voto medio utenti

Il viaggio nel tempo dei Blizzen non si è concluso con il loro MLP "Time Machine", ma vi hanno aggiunto un'altra tappa, nell'occasione sulla lunga distanza: l'album d'esordio "Genesis Reversed".

Ma questa giovanissima formazione tedesca non si è spinta fino ai Seventies e tantomeno limitata ai giorni nostri: destinazione e ispirazione restano sempre le stesse: gli anni '80 e la N.W.O.B.H.M. ed è sufficiente lasciar scorrere la breve e interlocutoria introduzione per rendersene conto: "Trumpets of the Gods" prende il via su delle chitarre tipicamente maideniane per poi assumere toni più hard & catchy, un po' alla maniera di quanto proposto da loro colleghi e connazionali come Alpha Tiger, Stallion, Blackslash.
Indubbiamente la personalità stenta ancora a farsi vedere, ma i progressi rispetto al precedente lavoro sono evidenti, nella capacità di dare vita a canzoni piacevoli e caratterizzate da un buon guitarwork, come la veloce " Masters of Lightning" che, al pari di "Hounded for Good", mi ricorda non poco i nostri Crying Steel e, soprattutto nei cori, i R.A.F..
E' lampante la volontà dei Blizzen di puntare sulla melodia e sull'immediatezza mettendo da parte le influenze Speed Metal che facevano la loro bella figura sul precedente "Time Machine", ora confinate sul finire dell'album, nell'acceptiana "Bestride the Thunder" e nella conclusiva "Skid into Death", quasi a rispolverare gli S.D.I. e i Tyrant (ovviamente quelli di "Mean Machine").
Non stupisce, allora, scoprirli alle prese di una cover degli AC/DC: "Gone Wild" ... anzi no: è una composizione del quartetto di Weilmünster, peraltro anche datata, visto che è recuperata dal loro demo del 2014, ma prima di rendersene conto devono passare diversi secondi. Trovo un peccato che sia proprio la titletrack a essere uno dei brani più insipidi dell'album, e in questo non è sicuramente rappresentativo dell’esordio dei Blizzen, che ha dalla sua tutto per catturare consensi.



I was born to review
Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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