Copertina 5

Info

Anno di uscita:2005
Durata:46 min.
Etichetta:Armageddon
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. BREAK THE OATH
  2. THE VOICE OF HATRED
  3. ARGUMENTS
  4. FALLING DOWN
  5. HATE PATROL
  6. CRIMES
  7. NATION OF FEAR
  8. HORIZON
  9. PRIVACY
  10. ENGINES OF CREED
  11. FUTURE

Line up

Non disponibile

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Il disco in questione, "The Voice of Hatred", si presenta molto bene: confezione digipak, produzione ottima, prestazione dei singoli sopra la media; eppure in queste 11 sferzate thrash manca qualcosa, nonostante i tedeschi Contraddiction ce la mettano davvero tutta per "frustare" l'ascoltatore. La biografia sottolinea il grande successo underground riscosso dalla band (i dati parlano di 2.500 copie vendute per il primo album "All we Hate" che non ebbe promozione di case discografiche all'altezza e comunque non era coadiuvato da tour o altro) e l'attitudine thrash vecchio stampo, cosa che può far solamente piacere visto l'affollamento di band definite thrash, death-thrash, contaminazioni di ogni genere e via dicendo. Finalmente una band che propone questo splendido genere di musica allo stato puro, scevro da contaminazioni di ogni tipo, uno stile che in Germania ha sempre riscosso un gran successo (pensiamo alla rinomata triade Sodom, Destruction e Kreator, ma anche a Tankard e a Holy Moses) e che pesca a piene mani dal repertorio di grandi come Testament, Metallica e Megadeth! Nonostante tutto questo il platter non decolla, non conquista l'ascoltatore, non trascina in quel vortice di emozioni che porta a fare headbanging anche in casa davanti allo stereo... le composizioni sono estremamente monotone nella struttura e nei riff che sembrano ripetersi continuamente nel disco, togliendo quella voglia di riascoltare più e più volte l'album per coglierne i dettagli e le evoluzioni; inoltre la produzione risulta troppo pulita, offrendo così un sound monotono e piatto. Peccato davvero perchè ci sono assoli, riff e momenti mlto buoni che ci riportano alla mente il periodo d'oro del thrash made in Bay Arena, ma sono piccoli frammenti in un mare di scontatezza che sinceramente non mi sento di poter tralasciare. Inoltre la prova vocale del cantante non convince affatto, risultando molto monocorde e senza personalità, ma forse se le canzoni avessero avuto uno spessore qualitativo più alto si sarebbe potuto chiudere un occhio visto che nel genere non sono certo passati alla storia cantanti particolarmente dotati.... un disco quindi che consiglio agli amanti incalliti del thrash d'annata e a tutti coloro i quali vogliono un buon disco del genere, ma non mi sento di promuoverlo pienamente in quanto, viste le premesse di base, ci si sarebbe potuti attendere ben altro soprattutto dal punto di vista del songwriting. Rimandati al prossimo disco.
Recensione a cura di Alessio 'Slayer' Noè

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