Gluttony - Gluttony / Sordid Flesh (Split)

Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2016
Durata:42 min.
Etichetta:Vic Records

Tracklist

  1. GLUTTONY - GLORY OF THE ROPE
  2. GLUTTONY - DEAD, ROTTEN AND FORGOTTEN
  3. GLUTTONY - ON THE SLAB
  4. GLUTTONY - EATEN ALIVE
  5. GLUTTONY - COFFINBORN
  6. GLUTTONY - PAINT IT BLACK
  7. SORDID FLESH - HANGED, DRAWN AND QUARTERED
  8. SORDID FLESH - LOWEST OF THE LOW
  9. SORDID FLESH - INTOXICATION RITUALS
  10. SORDID FLESH - SORDID FLESH
  11. SORDID FLESH - RAM IT DOWN

Line up

  • Gluttony
  • Anders Härén: guitars
  • John Henriksson: drums
  • Max Bergman: bass
  • Magnus Ödling: vocals
  • Sordid Flesh
  • Jacob Wiberg: bass
  • Emil Berglin: drums
  • Johan Vikholm: guitars
  • Olle Hedenström: guitars
  • Fredrik Håf: vocals

Voto medio utenti

Svezia.
Old School Death Metal.
State godendo anche voi?
La Vic Records ci offre un ottimo split album di due realtà del sempre prolifico sottobosco estremo svedese: i Gluttony ed i Sordid Flesh, entrambi con un full alle spalle e qui alle prese, come da incipit di queste mie parole, con il VERO death metal di scuola svedese.
Cosa vuol dire?
Chitarre a moto sega con quell'inconfondibile suono che ha reso celebri Entombed e compagnia suonante.
Ritmi serrati e rallentamenti antemici da spezzarsi il collo sotto il palco.
Una strisciante melodia che si insinua tra le note ed i testi di sgozzamento e sangue.
Questo, al 100%, è quello che offrono i Gluttony i quali, avrebbero potuto benissimo chiamarsi Dismember o Entombed e nessuno si sarebbe accorto di nulla... oddio, non è che siamo a quel livello di qualità, ma... ci siamo capiti no?
I Sordid Flesh (un monicker perfetto, se permettete) invece, sono meno ligi alla storia ed inseriscono nelle loro composizioni una vena hardcore/punk che rende il tutto ancora più selvaggio ed oltraggioso senza, tuttavia, rinunciare ad usare gli strumenti in modo tecnico e chirurgico.

Questo bel dischetto ci offre quaranta minuti di piacere.
Ci porta, ovviamente, alla prima metà degli anni '90 e ci ricorda quanto bella fosse una scena passata alla storia per la sua carica innovativa e dirompente che, qui ne abbiamo due ottimi esempi, continua a restare viva e pulsante.
Adesso andate a pogare.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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