Copertina SV

Info

Anno di uscita:2016
Durata:14 min.
Etichetta:My Kingdom Music

Tracklist

  1. FLAGELLUM DEI
  2. REFUSE/RESIST (SEPULTURA COVER)
  3. FOR THE GLORY OF MEN MMXVI
  4. WE WILL PREVAIL (ELECTRO-INDUSTRIAL REMIX)

Line up

  • Angelo Ferrante: vocals
  • Giangabriele Lo Pilato: guitars
  • Ignazio Nicastro: bass, backing vocals
  • Danilo Ficicchia: drums

Voto medio utenti

"Trinity: the Annihilation" è uscito da qualche tempo, e cosa c'è di meglio per riportare un po' di attenzione sull'ultimo (beh... per ora ovviamente!) album degli Eversin, se non un nuovo EP?
Ecco, probabilmente, la principale finalità di "Flagellum Dei", che giunge allo scopo andando a ricordare come negli anni questa formazione siciliana abbia preso sempre più coscienza dei propri mezzi e sia andata progressivamente a incattivire il proprio sound. Tocca subito a "Flagellum Dei", nella stessa versione che già avevamo incrociato sulle prime battute di "Trinity: the Annihilation", ecco un'opener brutale, prevaricante... una di quelle canzoni in grado di far salire il sangue agli occhi, e che lascia poi spazio prima alla reinterpretazione di uno dei classici dei Sepultura: "Refuse/Resist" (ovviamente da "Chaos A.D.") dove si fanno dare una mano da Mick Montaguti, cantante degli Electrocution, poi a una nuova - incattivita - interpretazione della loro "For the Glory of Men", ai tempi un brano strumentale che aveva aperto "Tears on the Face of God" (album uscito nel 2012), cui ora viene abbinato un testo, letteralmente aggredito da Angelo Ferrante.
Una terna di pezzi che ribadisce le coordinate di quel Thrash violento e spigoloso proposto dagli Eversin, che a sorpresa scopriamo osare qualcosa di nuovo con la conclusiva "We Will Prevail" (ancora dal loro ultimo disco) che per l'occasione è maltrattata, campionata, dilaniata e sottoposta a massicce dosi di Industrial e bordate Thrash. Non credo che questa versione possa essere il preludio a chissà quale evoluzione in casa Eversin, ma è sicuramente l'ennesima testimonianza della loro apertura mentale e curiosità musicale.

Si può quindi concludere che questo EP, per quanto interlocutorio, sia in grado di gettare un ponte tra il passato, il presente e (forse) il futuro degli Eversin, e - si spera - di interessare e catturare attenzioni.


Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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