Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:32 min.
Etichetta:Self-Released

Tracklist

  1. INTRO
  2. CRICKETS
  3. CHASING T(H)REE WOODS
  4. SAME THINGS, DIFFERENT ENDINGS...
  5. KOOKAI
  6. SUNRISE

Line up

  • Cristiano Coeli: electric guitar
  • Marco Lovato: electric guitar
  • Luca Grisi: electric bass
  • Fabio Zocca: drums

Voto medio utenti

Ho sempre avuto un debole per le formazioni strumentali. Ecco perché, una volta sopraggiunto l'EP omonimo dei veronesi Monarca, non ho potuto esimermi dal farlo mio. La band propone un intrigante mix di alternative/post-rock (più vicino al grunge che al metal, almeno per le mie orecchie) reminiscente dei Tool di "10.000 Days", dei Fates Warning più "cervellotici" e di un certo prog atmosferico e di maniera (Pink Floyd, per fare un esempio) nell'utilizzo (moderato) di timbriche elettroniche più "space-oriented". Dopo il breve (e forse superfluo) intro, eccoci catapultati con "Crickets" nell'universo sonoro della formazione, fatto di ritmiche semplici ma d'effetto, improvvisi cambi di passo e soluzioni che fanno intuire un intenso lavoro in sala prove. La successiva "Chasing T(h)ree Woods" sta un gradino sotto, risultando leggermente "disordinata" dal punto di vista strutturale ma comunque gradevole. "Same Things, Different Endings" è un altro brano riuscito che evolve minuto dopo minuto, in un crescendo ben congeniato e non eccessivamente prolisso, con quel tocco sintetico che non guasta. Il riff portante di "Kookai" è ipnotico, un “ritornello senza parole” (del resto "Impressioni di Settembre" insegna) che ci accompagnerà per tutta la durata del brano, coinvolgente ma alle mie orecchie ancora poco "organico" come la sopraccitata "Chasing...". Chiude coerentemente l'EP "Sunrise", traccia che si avventura ulteriormente in quei territori vagamente “spacey” sopraccitati. Tecnicamente i quattro, non me ne vogliano, non sono dei "fenomeni" (in particolare la parte solistica lascia parecchio a desiderare), ma hanno la capacità di essere incisivi grazie anche a un lavoro di produzione/mixaggio veramente azzeccato (ad opera di ignoti, dato che nelle note informative si parla solo di un certo "Liquid Sound Studio" senza fornire ulteriori dettagli). Concludo con una provocazione: forse, in alcuni frangenti, un cantante avrebbe aiutato. Chissà se ci sarà spazio per delle parti vocali nelle prossime evoluzioni della band. Teniamoli d'occhio…
Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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