Copertina 7

Info

Anno di uscita:2016
Durata:45 min.
Etichetta:Pure Steel Publishing
Distribuzione:Soulfood Music Distribution

Tracklist

  1. VOX ANIMAE/REVOLUTION
  2. DEVIL IN YOUR SOUL
  3. LIVING DEAD
  4. TOGETHER AGAIN
  5. BROKEN PROMISES
  6. SONG FOR M
  7. DAD
  8. NOWAY TRAIN
  9. BEGGING FOR MERCY
  10. NO PAIN NO GAIN
  11. NOTHING LASTS FOREVER
  12. SMS

Line up

  • Filippo “Jack” Zardini: guitars
  • Lorenzo “Steven” Bertasi: vocals
  • Davide “Pio” Viglio: drums
  • Marco “Jeff Lee” Sangrigoli: bass

Voto medio utenti

Ci sono gruppi musicali che fin dalle prime prove esprimono tutto il loro potenziale (per poi magari non riuscire a ripetersi con la medesima intensità …) e altri che invece hanno bisogno di tempo per trovare una vera “dimensione” artistica, iniettando l’impellente necessità comunicativa in un tessuto sonoro definito e lucido.
I Seventh Veil appartengono a questa seconda categoria, e in tale ottica va accolto questo “Vox animae”, che inaugura una prestigiosa collaborazione professionale con la Pure Steel e vede gli scaligeri mitigare gli aspetti maggiormente istintivi e “nostalgici” della loro proposta in favore di un approccio più “moderno” e drammatico allo sleaze-rock, fin da “Nasty skin” il loro campo d’azione prediletto.
Una variazione stilistica che qualcuno potrà interpretare come una scelta “opportunistica” e che invece mi sembra riveli essenzialmente l’evoluzione di una band che ha accresciuto la sua maturità e reso meno evidenti le sue storiche influenze (Kiss, Motley Crue, Backyard Babies, …) avvicinandosi a nuove realtà della scena (Sixx A.M., Pop Evil, Hinder, …) ma senza “snaturarsi” e riuscendo a costruire un sound sempre abbastanza coinvolgente ed efficace.
Devil in your soul”, con la sua linea melodica catalizzante e le atmosfere umbratili, è un ottimo biglietto da visita del “nuovo corso”, laddove “Living dead”, “Together again” e “Broken promises” accentuano la componente “alternativa” della questione, aggiungendo il nome degli Stone Sour a una lista di mentori mai fastidiosamente pressanti nel trasmettere il loro nobile influsso.
Dopo l’innocua ballatona (vagamente alla Metallica) “Dad”, tocca a “Noway train” e alla sofferta gemma “Begging for mercy” (GNR meets Skid Row) tornare a convincere soprattutto grazie a strutture armoniche ben congeniate e ficcanti, e discrete vibrazioni le riservano pure la potente “No pain no gain” (una specie di White Zombie sotto diazepam!) e la conclusiva “Sms” un altro intrigante crossover tra “passato” e “presente” del rock stradaiolo.
Così, mentre vi estorto a non ignorare “Vox animae” (con la sua copertina in stile Pris Stratton di “Blade runner” …) voglio anche aggiungere che mi aspetto davvero molto dal prossimo lavoro dei Seventh Veil, una formazione che verosimilmente non ha ancora completato il suo percorso di “crescita” …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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