Absolva - Never A Good Day To Die

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:56 min.
Etichetta:Rocksector Records

Tracklist

  1. DISGUISE
  2. KILLER WITHIN
  3. NO ONE ESCAPES
  4. THE LIGHT
  5. NEVER A GOOD DAY TO DIE
  6. HOW BLACK IS MY HEART?
  7. TRANSFORM
  8. NO TOMORROW
  9. WARRIOR, SOLDIER
  10. ORPHAN OF GOD
  11. ALL ALONE

Line up

  • Chris Appleton: lead vocals, lead guitar, acoustic guitar
  • Luke Appleton: rhythm guitar, harmony lead guitar, acoustic guitar, backing vocals
  • Martin Mcnee: drums
  • Karl Schramm: bass, backing vocals

Voto medio utenti

Avevamo lasciato gli Absolva alle prese del loro secondo album, "Anthems to the Dead", ed ecco che dopo solo un anno si ripresentano con il loro nuovo parto discografico: "Never a Good Day to Die".
Un lavoro che - scopriremo - ha tante frecce nella sua faretra, su tutte quella di scoprire come Luke Appleton (che suona il basso negli Iced Earth e lo suonava anche nei Fury UK) sia entrato in pianta stabile nel gruppo come chitarrista al fianco del fratello Chris. Una coppia di chitarre che già graffia sull'iniziale "Disguise", ma non gli è da meno l'ugola ruvida e grintosa di Chris Appleton, e già dalla successiva "Killer Within" bisogna anche iniziare a riconoscere a Martin Mcnee e Karl Schramm di aver messo su una sezione ritmica che sa spingere e pulsare.

Delle origini degli Absolva se ne era già parlato in occasione della recensione di "Anthems to the Dead", e così anche delle loro pulsazioni musicali, che vedono la formazione di Manchester dedicarsi a un roccioso Heavy Metal che non si fa mancare tentazioni Speed & Thrash che possono (e talvolta ci riescono) far pensare agli Iced Earth.
Così, se "No One Escapes" avanza robusta e compatta, ammorbidita solo da un refrain fin troppo ammiccante, "The Light" mostra un approccio che ricorda lo stile di Blaze Bayley e se nella titletrack ritroviamo la lezione della N.W.O.B.H.M. ecco che su "How Black Is My Heart?" gli Absolva trovano il tempo di piazzare le proprie scorribande soliste tra le pieghe di una power ballad. Eccoli quindi spingere sull'acceleratore con "Transform" e la thrashy "Warrior, Soldier", e nel mezzo dare una bella scossa ad una "No Tomorrow" che già si era fatta apprezzare su "Restless", recente album acustico di Chris Appleton.
Ancora due momenti ci separano dalla conclusione, ottimi entrambi: la robusta, ma allo stesso tempo catchy, "Orphan of God"e la più ambiziosa (e a buon ragione, direi...) "All Alone", che si inerpica su un bell'arpeggio prima di prendere vigore.

Davvero convincenti, se non verranno distratti eccessivamente dai vari impegni paralleli, potranno continuare a dire la loro.



I was born to review
Hear me while I write... none shall hear a lie
Report and interview are taken by the will
By divine right hail and write
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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