Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2015
Durata:40 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. SOL ORIENS SUM
  2. LANTERNS
  3. TANGIER
  4. THE BASTION
  5. THE CITADEL
  6. IN ADORATION
  7. SYMBIOSIS
  8. SIGNAL DETECTED
  9. GHOSTS
  10. ENDING CREDITS

Line up

  • Tomi Toivonen: vocals, guitars, keyboards
  • Ville Kokko: bass
  • Ville Vistbacka: drums

Voto medio utenti

La musica proposta dai finnici Coraxo è difficile da catalogare sia per la diversità dei pezzi proposti in questo album, che per l’originale mix musicale con suoni elettronici prodotti da sintetizzatori e tastiere che viene continuamente utilizzato nella loro musica. Fondamentalmente si tratta prevalentemente di avantgarde death metal molto melodico e orecchiabile accompagnato da tastiere e suoni elettronici di tipo ambient. Le partiture elettroniche molto spesso richiamano quelle sonorità cosmico/spaziali tipiche dei film fantascientifici con di tanto in tanto un’accennata punta horror, mentre il death metal è prevalentemente di tipo svedese con quel tocco di melodia in più tipico delle band finniche. Qua e là si ritrovano anche sprazzi di industrial in un improbabile incontro tra gli ultimi Nachtmystium e i Children of Bodom. In alcuni pezzi ci sono anche sonorità post black metal.
“Sol Oriens Sum” è una bellissima intro strumentale in stile ambient con suoni che fanno già presagire che non ci troveremo davanti un gruppo death metal canonico. Infatti con dei suoni elettronici sintetizzati inizia subito la successiva track: “Lanterns”, un bel pezzo death metal complessivamente abbastanza veloce nel quale suoni sintetizzati di tastiera accompagnano in sottofondo tutto il pezzo. La seconda traccia “Tangier” è un brano più cadenzato che poco ha a che fare con il death metal e che è più inquadrabile in ambito black anche se molto lento e melodico. In questo pezzo le tastiere ricoprono un ruolo importante sia per la produzione dei soliti suoni sintetizzati che per parti strutturali del brano. Con “The Bastion” torna il genere death ed in questo brano si sentono molto le tipiche sonorità del death svedese, il famoso Göteborg sound che ha generato la fama di Dark Tranquillity, In Flames e altri. Il brano è molto melodico e anche qui tastiere e suoni sintetizzati accompagnano sempre lo svolgimento del brano. “The Citadel” è un brano molto più semplice ed immediato dei precedenti, qui i Coraxo hanno creato un pezzo dal facile appiglio molto orecchiabile anche se cantato con un tono più basso rispetto agli altri brani e con un coro di facile presa. “In Adoration” è un brano completamente diverso dai precedenti. Inquadrabile in ambito post black metal unisce delle belle partiture di tastiera con quelle altrettanto interessanti anche se generalmente atipiche di sassofono. La traccia è all’inizio su tempi veloci per poi rallentare nel finale. La voce si adatta molto bene anche in questo brano non proprio convenzionale. “Symbiosis” ci ripropone un death metal molto melodico sempre in stile swedish, come pure la bellissima “Signal Detected” nella quale però spiccano di più i suoni elettronici che creano con le vocals e i riff di chitarra un connubio eccellente. “Ghosts” inizia con i soliti suoni spaziali elettronici per poi partire con dei riff death, il brano poi prosegue con suoni melodici di tastiera in stile progressive/symphonic/depressive dove le ruvide vocals e i giri di chitarra si adattano al mood del brano che poi termina con altri suoni misteriosi legati al concept del brano. “Ending Credits” non è altro che una outro strumentale sulla quale vengono sussurrate alcune parole che come i titoli di coda di un film chiudono il disco.
La proposta musicale dei Coraxo potrebbe essere reputata un pericoloso azzardo per la loro carriera e infatti “Neptune” può essere valutato nel suo complesso secondo ottiche diverse. Chi preferisce ascoltare dischi in cui la musica sia sostanzialmente omogenea con una sonorità e un genere musicale ben definito, resta spiazzato da dischi di questo tipo nel quale si spazia tra diversi stili e sonorità musicali. In più la presenza massiccia di tastiere e sintetizzatori nella musica dei Coraxo può rappresentare un limite invalicabile per chi considera l’heavy metal sostanzialmente una musica per basso, chitarra e batteria. Però, considerando l’enorme numero di band che popolano il pianeta e volendo diversificarsi dalla massa, concepire e realizzare un album di questo tipo, per una band emergente, potrebbe aprire subito la strada della notorietà in positivo o negativo. C’è da aggiungere che la musica dei Coraxo, pur nella sua varietà, è comunque molto orecchiabile e di facile presa. Quindi non ci troviamo di fronte ad una band moderna che suona una musica complessa e ostica da accettare. Pertanto, per il lettore, decidere se acquistare o meno un disco di questo genere è cosa semplice, basta solo provare ad ascoltare qualche brano e verificare se i propri gusti sono congrui con la proposta musicale. Personalmente posso dirvi che il disco mi è piaciuto, l’esperimento della band di attraversare diversi stili musicali nel tragitto che ha portato la stesura di questo album è riuscito anche perché i brani sono ben suonati e cantati così come è stato curato l’arrangiamento e la produzione.
Volendo tentare anche noi un azzardo, possiamo affermare che i Coraxo, seppur con tutte le differenze del caso, potrebbero diventare i nuovi Children of Bodom.
Recensione a cura di Enrico Mazziotta

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