"Un sillogismo: gli altri muoiono; ma io non sono un altro; dunque non morirò...." [Vladimir Nabokov]

Gli Egizi credevano che l'uomo nascesse con due anime: il Ba e il Ka; il Ba era destinato ad effettuare il viaggio verso l'aldilà, dove riceveva il premio o la punizione che le spettava; il Ka era destinato a rimanere con il corpo e a custodirlo nella tomba. finché duravano i viveri. Gli Egizi, infatti,pensavano che dopo la morte ci fosse un'altra vita; per questo motivo mummificavano i corpi dei faraoni per permettere al morto di conservare per lungo tempo il corpo nella vita dell'aldilà e quindi permettergli la sopravvivenza. Nelle tombe mettevano cibi, vesti e cosmetici, ritratti del defunto e una specie di cofanetto in pietra con incisa una porta per permettere al defunto di andare dal mondo dei vivi a quello dei morti.....

Tutto questo serve ad addentrarci nelle tematiche occulte e spirituali che i tedeschi KALMEN, con il loro doom misto ad un black oscurissimo sul tendente funeral operandi, vogliono raccontare nel loro primo full. "Course Hex" è uscito all'inizio di un agosto caldissimo. Il tre agosto per la precisione, se vogliamo orientarci anche verso la numerologia esoterica per la quale è stato composto questo piccolo gioiello musicale. Ma sono piccoli dettagli. Cinque tracce più un outro, che arrivano come una sprangata sui denti. Un doom pieno, denso, fumoso che ricorda a tratti gli Esoteric. I Kalmen hanno scelto di lasciare molto spazio alle parti strumentali, inserendo il growl tipico del doom solo in determinati frangenti. Riff interessanti e arrangiamenti composti, raffinati per nulla scontati. Le tracce sciorinano ingranate tra loro come un ricamo unico e complesso con una sconvolgente rivelazione finale, ovvero una resurrezione spirituale dell'anima che riemerge tramite catarsi. Termine utilizzato per indicare la cerimonia di purificazione, che si ritrova in diverse concezioni religiose ed in rituali magici che prescrivevano di solito il sacrificio di un capro espiatorio.

"Course Hex" si rivela un viaggio emozionante, sospeso tra la vita dopo la morte e la morte. Un cammino di purificazione e rivelazioni occulte, trasferite in musica. Un gran bel disco. Composto non solo con il cuore e l'anima, ma con tanto cervello, cosa che ultimamente manca a parecchie realtà musicali.