Copertina 8

Info

Anno di uscita:2005
Durata:53 min.
Etichetta:Frontiers
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. DIE FOR YOU
  2. LIES
  3. BREAK MY BONES
  4. CRUSHED
  5. DAYS OF CONFUSION
  6. TRANSPARENT
  7. LIGHT AT THE END OF THE WORLD
  8. CRADLE TO THE GRAVE
  9. UNDERNEATH A FALLING SKY
  10. TURN IT OFF
  11. DRAGONFLY
  12. SAVE YOURSELF

Line up

  • Tony Harnell: vocals
  • Magnus Karlsson: guitars, keyboards
  • Fabrizio Grossi: bass
  • John Macaluso: drums

Voto medio utenti

Quando ho saputo del nuovo progetto di Tony Harnell, storica voce degli Hard Rockers inglesi TNT, più che della classica “acquolina in bocca”, sarebbe stato più corretto parlare di “smisurata alluvione”. Harnell si è infatti circondato di tre musicisti di tutto rispetto, a partire dall'eccellente guitar player Magnus Karlsson, che con i suoi Last Tribe ha rappresentato uno degli highlight della passata stagione metallica, completando la line-up con una sezione ritmica che non ha assolutamente bisogno di presentazioni, essendo John Macaluso e Fabrizio Grossi due delle figure più importanti della scena rock odierna. Il nuovo progetto di Harnell porta il nome “Starbreaker”, in onore di una delle canzoni più belle della discografia dei Judas Priest, e permette ai quattro musicisti di esprimersi senza vincoli in un Hard Rock estremamente melodico e coinvolgente, ispirato come non se ne sentiva da tempo, ed arricchito dai continui lampi di classe dei quattro musicisti. L'opener “Die For You” chiarisce immediatamente le coordinate musicali degli Starbreaker, un Hard Rock di grande orecchiabilità che bilancia con grande esperienza le giuste quantità di melodia e potenza. “Lies” potrebbe tranquillamente essere un pezzo dei Last Tribe, con le caratteristiche melodie di chitarra e tastiera che si sovrappongono, con strofe malinconiche, quasi sussurrate, ed un chorus più aggressivo dal taglio decisamente moderno. “Break My Bones” ha in comune col pezzo precedente un alternarsi tra versi più calmi e melodici ed un ritornello più incisivo, quasi anthemico, e anche “Crushed” porta alla mente i Last Tribe: sonorità più moderne, con tanto di filtraggio delle vocals, un pezzo più rilassato ma comunque dal buon tiro. “Days of Confusion” è la ballad del lotto, introdotta da un dolce tappeto di pianoforte, che si alterna a riff più granitici di Karlsson, con una splendida interpretazione di Harnell, che ci permette di apprezzare la musicalità della timbrica della sua voce. “Transparent” è invece una song più particolare, con Grossi in evidenza ed il classico ritornello catchy, mentre l'atmosfera di “Light at the End of the World” è lievemente più rilassata, con un bel guitar solo di Karlsson. “Cradle to the Grave” è una canzone piuttosto canonica, senza infamia e senza lode, ma con “Underneath a Falling Sky” gli Starbreaker piazzano ancora un eccellente chorus, proseguendo con un altro episodio incalzante e melodico, “Turn It Off”. “Dragonfly” è invece un brano strumentale a metà tra la fusion ed il jazz, veramente pregevole, vista la qualità dei musicisti, e la conclusiva “Save Yourself” conferma l'elevato livello compositivo di questo disco. Da musicisti di questo calibro non ci si poteva davvero aspettare un disco brutto, e questo “Starbreaker”, pur non rivelandosi un capolavoro, si rivela infatti un ottimo disco di Hard Rock melodico.
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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