Copertina 6

Info

Anno di uscita:2021
Durata:63 min.
Etichetta:Rockshots Records

Tracklist

  1. SAVE ME
  2. HOT TONIGHT
  3. HARD IN THIS TOWN
  4. YOUR NAME
  5. FIRING LINES
  6. PARTY’S OVER
  7. ON PAROLE
  8. I REMEMBER WHEN I WAS YOUNG
  9. FIRE
  10. ROCK YOU
  11. LIP SERVICE
  12. BLACK HEART MURDER
  13. I’M ALONE
  14. SUN SONG

Line up

  • Russel Boyd: drums
  • Torsten Steel: voice, guitar
  • Nick Robinson: guitar
  • Oopie: bass

Voto medio utenti

Bio galeotte!
Può essere sufficiente essere stati l'opening act per gli Status Quo per un tour o avere un'immagine glam per essere definiti come"Sleazy Status Quo with the image of the "Sunset Strip" ?
No, accidenti alle bio!
E quindi non nascondo la mia sorpresa nell'aver prestato ascolto al nuovo disco di questa band australiana attiva localmente dal 2012.
"First Bite" è sicuramente un discreto album di debutto, ma non scomodiamo mostri sacri quali Status Quo o Crue o Poison, nonostante il singer abbia una voce molto simile ad un mix fra Vince Neil e Simon Le Bon.
L'approdo alla Rockshots Records ha garantito loro un budget per produrre in modo appropriato un lungo - troppe 14 canzoni - disco che cerca di riprodurre il sound del Sunset Boulevard con chorus e riff talvolta azzeccati ( "Hard In This Town", "Lips Service" sono ottimi pezzi di hard rock frizzante e melodico ), ma che in alcune parti perde punti con ballads assolutamente stucchevoli e flosce quali "Your Name" e la conclusiva "Sun Song" o canzoni che dovrebbero unire parti arpeggiate con riff più duri a chorus contagiosi ma che girano un pò a vuoto
Dove invece i Nostri fanno ruggire le chitarre, i risultati sono discreti anche se alla lunga ( ripeto, 64 minuti di musica risultano un pò legnosi alla fine, meglio sarebbe stata una durata minore o addirittura un E.P.lungo ) un pò di stanca affiora nell'ascoltatore.
Niente cui gridare al miracolo, buone canzoni, alcuni riff riusciti ( "Save Me" , "Rock You"), alcuni chorus di facile presa, una strizzatina ai Poison anni '80 ( "Black Heart Murder") ed il piatto è servito.
Un disco che si ascolta con piacere ma dubito che girerà per troppo tempo nei vostri lettori cd, fagocitato da lavori hard rock melodici sicuramente di classe superiore.
Ciononostante, un'ascoltino lo meritano questi "allacciati nella lussuria"
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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