Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:non disponibile
Etichetta:Skyfire Interactive & Lynchburg Records

Tracklist

  1. ALL I NEED
  2. CAN'T GET ENOUGH
  3. CHASING MIRACLES
  4. HOW LONG
  5. TURN TO STONE
  6. CAN'T STOP FALLING
  7. WHEN YOU LOVE SOMEONE
  8. BELIEVE
  9. TRUTH OR LIES
  10. RETRIBUTION
  11. FACE THE WORLD
  12. WHERE DO WE RUN
  13. DON'T LET THE SUN

Line up

  • Ciaran James: vocals
  • John Clews: guitar, vocals
  • Nick Jeavons: keyboards, vocals
  • Jordan Brown: bass, vocals
  • Alex Cooper: drums, vocals

Voto medio utenti

Arrivano da Birmingham, si chiamano Corvus e sono certo rappresenteranno una gradevole sorpresuccia per quanti amano i suoni vellutati e vaporosi dell’AOR più catchy.
Profondamente legati alla storia del genere, i nostri offrono una miscela piuttosto fascinosa di suggestioni sonore di natura yankee e scandinava, pur mantenendo un orgoglioso british trademark, risultando potenzialmente appetibili, alla fine, tanto per gli estimatori di REO Speedwagon, Bon Jovi, Michael Bolton, Stage Dolls e Treat, quanto per quelli di FM, Heartland, Terraplane e Strangeways.
A onor del vero nella loro prestazione è rilevabile un pizzico di soverchia leziosità, il che unito a una personalità non proprio “dominante”, finisce per zavorrare abbastanza pesantemente “Chasing miracles” nell’ascesa verso l’Olimpo del settore, ma allo stesso tempo è necessario rilevare un’innata capacità nel conquistare l’astante appassionato attraverso un’apprezzabile sequela di melodie ammalianti, prodotte da musicisti sicuramente sensibili e preparati.
Così, si scopre che Ciaran James, oltre ad un’invidiabile dotazione di addominali (è attivo anche come attore e modello), possiede anche una bella voce, sinuosa, calda e virile (in certe sfumature timbriche mi ha vagamente ricordato persino un Tony Hadley …), che John Clews (ex Serpentine) è un valente chitarrista, che gli arrangiamenti tastieristici coordinati da Nick Jeavons si esprimono con misura e buongusto e che la sezione ritmica affidata a Jordan Brown e Alex Cooper svolge egregiamente il suo lavoro.
Difficile, dunque, rimanere insensibili di fronte al contagio istantaneo di “All I need”, “Can't get enough” e della title-track, una terna di notevole attrattiva per tutti gli estimatori degli eighties melodici.
Si continua accentuando la medesima falsariga armonica con una super-ruffiana “How long” (claps, cori maliosi e appena un tocco di Big Country nelle strutture chitarristiche) e con una “Turn to stone” che sconfina in epiche atmosfere western (un po’ alla “Wanted dead or alive”), mentre consiglio a tutti i lettori refrattari alle melodie a elevato contenuto zuccherino di avvicinarsi con cautela a “Can't stop falling” e a “Believe”, pena il rischio di una prepotente crisi iperglicemica.
Leggermente più vivace appare “When you love someone”, la quale, assieme alla melodrammatica "Truth or lies” e al vibrante strumentale “Retribution”, riscopre in parte le recondite reminiscenze “celtiche” del gruppo, lasciando a “Face the world” (una sorta di “More than words” in salsa albionica) e alle soulful “Where do we run” (una ballatona piuttosto intrigante) e “Don't let the sun” (decisamente meno efficace), il compito di apporre il sigillo su disco di buona fattura, che, senza stravolgimenti, non mancherà di conquistare l’attenzione degli chic-rockers dall’animo maggiormente languido e nostalgico.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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