Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2005
Durata:55 min.
Etichetta:Battle Hymns
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. FADING AWAY
  2. BACK TO LIFE
  3. LORD OF MOUNTAIN
  4. HELL
  5. WHITE WINGS
  6. MILITES TEMPLI
  7. RAINING TEARS
  8. VALHALLA
  9. ASTEROID

Line up

  • Gianluca Sbarbati: vocals
  • Cecilia Serra: vocals
  • Davide Calisse: guitars
  • Fabrizio Zucchini: guitars, choirs
  • Andrea Campisano: bass
  • Emanuele Valabrega: drums
  • Filippo: keyboards

Voto medio utenti

Su "On The Edge Of Time" ritrovo praticamente tutti i pregi degli Ivory Moon, ma anche quegli stessi difetti che avevo individuato sul loro primo (ed unico) demo realizzato e recensito su Eutk un paio d'anni fa. Un'uscita che includeva tre canzoni ("Hell", "Valhalla" e "Lord of the Mountain") ora tutte riproposte sull'album.
E' innegabile che gli Ivory Moon abbiano sfruttato i due anni intercorsi tra il demo e "On The Edge Of Time", e infatti, mettono in mostra dei miglioramenti, tuttavia ora, dovendo analizzare un full lenght, il giudizio si fa più selettivo. Il cantante Gianluca Sbarbati, continua ad insistere sui toni alti e mostra poca incisività e personalità, limitandosi a lasciarsi trasportare dai brani. Non sono male i momenti alla Nightwish ("Back To Life") o alla Therion ("Milites Templi" e "Asteroid"), dove è da apprezzare la prova di Cecilia Serra. A questi brani si affiancano quelli in cui prevale la componente più epica della band romana, sopratutto "Hell" e (nonostante qualche scopiazzatura di troppo) "Valhalla", un po' meno l'incerta "Lord Of Mountain".
Sempre affascinante e centrato l'utilizzo del pianoforte, in evidenza già a partire da "Fading Away", ed efficace il lavoro dei due chitarristi. Non convincono invece canzoni come "White Wings" (a metà tra Skylark e Therion), la ballad "Raining Tears" (scontata ma interpretata discretamente da Sbarbati) ed in parte "Milites Templi", che paga qualche tentennamento vocale di troppo.
La resa sonora poi non convince del tutto, come qualche arrangiamento dispersivo, e si avverte la necessità della "regia" da parte di un produttore esperto in grado di supportare e magari strigliare la band, per far sì che lascino alle spalle quell'impronta un po' amatoriale che trapela dall'album.
Rimango dell'idea che gli Ivory Moon abbiano un buon potenziale, che non sono ancora riusciti ad esprimere pienamente. Almeno è quanto sembra emergere da "On The Edge Of Time", un debutto comunque positivo da cui si levano aspettative per un loro comeback.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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