Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:41 min.
Etichetta:Independent
Distribuzione:Firebrand

Tracklist

  1. SKIN & BONES
  2. MONEY
  3. SMOKE & FEATHERS
  4. LET ME KNOW
  5. VOODOO TEMPTATION
  6. JUDAS HEAD
  7. SKY TRAIN
  8. BITCH BLUES
  9. DOG OF NINE
  10. JFY

Line up

  • Rob Lomax: vocals, lead guitar
  • Glyn Mason: bass, backing vocals
  • Mark Pullin: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Quando mi capitano tra le mani dischi come questo dei Crowsaw mi viene da sorridere, perché penso ai tanti ‘capolavori’ sbandierati ai quattro venti in fase promozionale e poi rivelatisi, se non proprio dei flop, comunque non corrispondenti alle aspettative. Senza girarci troppo intorno, parlo dei vari ‘supergruppi’ come Black Country Communion, Chickenfoot e via dicendo (gli unici degni del nome che portano, IMHO, sono i Winery Dogs). Nomi altisonanti dai quali sarebbe lecito aspettarsi assolutamente più di quanto poi in realtà producono, troppo occupati a badare al proprio ego invece che alla sostanza, e cioè alla musica. Poi invece spuntano fuori dal nulla tre ragazzi inglesi (o italiani, basti pensare ai General Stratocaster and the Marshalls o ai Voodoo Highway), e ti partoriscono un disco che è esattamente come dovrebbe essere un buon album rock: sanguigno, genuino, sincero, emozionante.

Come spesso capita, il gruppo muove i primi passi come cover band. Nel caso degli inglesi il repertorio spaziava da Jimi Hendrix a Rory Gallagher, dai Cream agli ZZ Top, senza tralasciare sonorità più moderne tipo Bonamassa. Ed effettivamente ascoltando i brani inediti che hanno deciso di buttare giù si può riscontrare un po’ di tutto questo, senza che però le canzoni risultino clonate, anzi, i nostri riescono a metterci del loro, assolutamente. Come è intuibile quasi tutto gira intorno alla chitarra di Rob Lomax, decisamente ispirato, sia in fase di riffing, nella quale si diverte a tirar fuori riffoni ciotti e sudati, sia in quella solista, dove dimostra tutto il suo gusto melodico, e di aver imparato per benino la lezione dei numi tutelari di cui sopra. E se non bastasse riesce a farsi promuovere a pieni voti anche per quanto concerna la sua prova vocale, calda e sinuosa. I suoi due soci non restano certo in ombra, soprattutto Glyn Mason, che col suo basso copre tutti i vuoti quando serve, specie durante gli assoli. Anche Mark Pullin è un ottimo batterista. Ciononostante, però, alcune volte non ho apprezzato appieno alcune soluzioni ritmiche. Per capirci, spesso Pullin divaga con ritmi funkeggianti quando, perlomeno in quella porzione di brano, sarebbe stato più appropriato un classicissimo 4/4 lineare, che avrebbe senz’altro dato più risalto al lavoro di Lomax. Ma stiamo comunque parlando di piccolezze, visto che i brani scorrono via che è una bellezza, e quando l’album sarà finito state certi che lo rimetterete immediatamente daccapo.

Se volete verificare se quanto ho detto fin’ora corrisponde a verità, date un’ascoltata alla travolgente opener “Skin and bones” o alla catchy titletrack. Se ancora non siete convinti mettete su le blueseggianti “Let me know” e “Bitch blues”, la trascinante “JFY”, o ascoltate il groove che sprigiona “Voodoo tempation” e state certi che non avrete più dubbi riguardo la bontà della proposta dei Crowsaw, una vera rivelazione per il sottoscritto. Se amate le sonorità seventies calde e trascinanti, ma che riescono a suonare attuali senza snaturarsi, dovete assolutamente fare vostro questo album, in barba alle produzioni di cui parlavo in apertura, patinate ma vuote come le tasche di un barbone. La vera musica viene dai bassifondi, non dai piani alti dei grattacieli delle case discografiche, indipendentemente dal genere di cui stiamo parlando. Date una possibilità a questo scoppiettante trio, non ve ne pentirete.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.