Copertina 8

Info

Anno di uscita:2014
Durata:46 min.
Etichetta:Frontiers Records

Tracklist

  1. LOVE’S A BITCH
  2. GET YOUR ROCK ON
  3. STEPPIN’ ON THE ROCK
  4. BABY BYE BYE
  5. CALIFORNIA
  6. LAY ME DOWN
  7. TURN THE NOIZE DOWN
  8. BEYOND THE ANGELS
  9. RATTLESNAKE EYES
  10. JUST CAN’T STAY
  11. CHANGE OF HEART
  12. LOVE BREAKS THE FOOL

Line up

  • Keith St. John: vocals
  • Jeremy Brunner: guitar
  • James Lomenzo: bass
  • Fred Fischer: drums

Voto medio utenti

Allora … Keith St. John è un cantante straordinario, passato per Medicine Wheel e Montrose e “riscoperto” grazie al ritorno in attività dei Burning Rain, James Lomenzo è stato parte integrante di quel gruppo favoloso che risponde al nome di White Lion, il produttore Andy Johns ha lavorato per i Led Zeppelin … se aggiungiamo che il nome dei Midline (a me sconosciuto, invero) viene citato con una certa “enfasi” come un’eccellenza del curriculum del batterista Fred Fischer, direi che il cast degli X-Drive, per questo debutto intitolato “Get your rock on”, è abbastanza rassicurante e stimolante.
Come dite? Manca qualcuno? Ah già, quasi dimenticavo Jeremy Brunner, un musicista ispiratissimo e completo, un carneade assoluto che è la vera sorpresa di quest’avvincente formazione di hard-rock bluesy, dacché, tra l’altro, è il fondatore del progetto e il principale compositore dell’opera.
Questa miscellanea di esperienza ed esuberanza ha dato origine a un albo davvero pregevole, saturo di feeling genuino, di virtuosismi e di vitalità deflagrante, in un felice connubio tra rispetto per la tradizione e l’esigenza di renderla “fresca” e peculiare, svariando nei riferimenti “culturali” senza fossilizzarsi in una sola modalità espressiva.
Così, se vi erano piaciuti i Burning Rain, nella vostra preziosa discoteca gente come Whitesnake, Great White, Firehouse, Hurricane, Lynch Mob e Dirty White Boy occupa un ruolo predominante e gradite molto ascoltare quelle immarcescibili sonorità in forma ravvivata e produttiva, il mio suggerimento è di non farvi sfuggire l’occasione di vibrare di soddisfazione per l’ardente “Love’s a bitch”, per le cadenze ombrose di “Steppin’ on the rock”, per la melodia attanagliante di “Baby bye bye” e poi per le seducenti spigliatezze di “California”, una specie di Guns n’ Roses meets Damn Yankees.
Dopo tale “assaggio”, continuare ad alimentare i propri sensi con il riff e le armonizzazioni irresistibili di “Lay me down”, con l’eruzione Van Halen-esque di "Turn the noize down”, con la digressione acustica alla Mr. Big di "Change of heart” o ancora con la jam session Dokken / Whitesnake evocata da “Love breaks the fool”, diventerà una necessità inalienabile, lasciando al resto del programma, appena meno “saporito”, il compito d’integrare un banchetto emozionale alquanto succulento e appagante.
Divorateli.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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