Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2014
Durata:51 min.
Etichetta:Century Media

Tracklist

  1. KILL TO LIVE
  2. BEDLAM ATTACK
  3. PANDEMIC RAGE
  4. SECOND TO NONE
  5. BAIT AND BLEED
  6. WAITING FOR DEATH
  7. ETERNAL WOE
  8. DIGITUS MEDIUS
  9. VULTURE AND THE TRAITOR
  10. THE UNDERMINER
  11. SOLDIER OF NO FORTUNE

Line up

  • L.G. Petrov: vocals
  • Victor Brandt: bass
  • Olle Dahlstedt: drums
  • Nico Elgstrand: guitars

Voto medio utenti

Dopo i battibecchi in casa Queensryche che hanno portato a due formazioni (si vabbè...), la moltiplicazione dei Rhapsody, dei Rage, ora anche gli Entombed si sdoppiano e abbiamo così L.G. Petrov da una parte (gli Entombed cosiddetti "buoni") e dall'altra Hellid e Uffe che sono invece gli Entombed... si, insomma... quelli che hanno suonato Clandestine con l'orchestra.
Mah, a volte sembra che un morbo sconosciuto proveniente dagli asili e che normalmente infesta i mocciosi, si sia diffuso tra alcune formazioni del nostro ambiente.
I capricci. Capricci che hanno tenuto Back To The Front fermo un anno (già pronto e annunciato) per il disbrigo degli scazzi interni alla band e delle questioni legali sulla detenzione del nome.

Basta parlare di aria fritta. Allora, com'è il disco di "debutto" degli Entombed A.D.?
Direi come un disco degli Entombed.
Non quelli "veri" dei primi due immortali capolavori (inutile aspettarselo), ma molto simile al periodo Morning Star/Inferno, questo è quello che salta subito all'orecchio. I compari che accompagnano Petrov in questa "rinascita" sono i membri che hanno inciso Serpent Saints (naturalmente tranne Hellid) e con Elgstrand che passa dal basso alla chitarra, e bisogna dire che svolgono un lavoro abbastanza buono sia in fase di songwriting che sotto l'aspetto esecutivo. Ecco, forse la batteria necessita di un po' più di varietà e di sburla (a volte davvero piatta) ma di tempo per migliorare ne hanno, dopotutto si tratta di un debutto. I brani sono divisi tra quelli più diretti e cattivi (The Underminer, Waiting For The Death, Kill To Live), e quelli più "tranquilli" ed influenzati da stoner e hard rock con una sottile vena psichedelica (Digitus Medius, Second To None, Bait And Bleed, Eternal Woe). Il tutto può tranquillamente essere considerato metal (non proprio death 'n' roll stile Wolverine Blues), forse addirittura death metal, ma di quello "per famiglie", più abbordabile e meno estremo. Il suono delle chitarre è bello spesso e marcio come da tradizione (anche se tenuto piuttosto basso nel mix) ed anche le quattro corde hanno una bella presenza, apportando un deciso carico di pesantezza ma è proprio il vocione di Petrov che spicca e ruggisce in modo fiero e potente, più che nelle ultime performace, come a gridare vendetta verso i propri ex-compagni.

Se non pensiamo a quello che furono e se non facciamo troppo i "puristi" (e mi ci metto in mezzo), possiamo godere di un disco quasi discreto, ascoltabile senza grande impegno e che rilascia tutto nei primi ascolti, dimostrandosi diretto e privo di orpelli. Chi ha invece gioito degli ultimi 12/15 anni della formazione svedese, troverà qui materiale per divertirsi, forse non esaltarsi, ma rimanere parecchio soddisfatto.



Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 10 ago 2014 alle 15:26

Dal vivo fanno metà pezzi del disco e qualche classico dei primi due..inutile dire che il confronto é impietoso

Inserito il 07 ago 2014 alle 09:24

a grandi linee la penso come te. Alla fine "Back to the front" si lascia ascoltare ma passa via senza arrivare in profondità. Son curioso di vedere cosa proporranno dal vivo.

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