Copertina 7

Info

Anno di uscita:2004
Durata:43 min.
Etichetta:Scarlet
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. INNOCENCE
  2. STRANDED
  3. WALL OF ILLUSION
  4. CONSEQUENCES
  5. BRINGER OF LIGHT
  6. SIGN OF MADNESS
  7. FACING THE ENEMY
  8. HUMAN SACRIFICE
  9. STILL ALIVE
  10. WAKE UP
  11. SLAVE
  12. GOING BLIND

Line up

  • Matti Alfonzetti: vocals
  • Robert Warnqvist: guitars, backing vocals
  • Roger Jern: drums, backing vocals
  • Magnus Jonsson: bass

Voto medio utenti

"The brightest hope from sweden" diceva di loro il magazine Burrn a seguito dell'uscita del loro debut cd ("Just what the doctor ordered", 1995, e che includeva due brani scritti da James Christian degli House of Lords), a cui purtroppo ha fatto seguito un periodo caratterizzato da cambi di line-up, label, quindi il ritorno al successo nel 2000 con "Grand design" e ancora problemi di formazione (nei live sono costretti ad ingaggiare come tastierista Michael Rosengren degli Scudiero).
Nel 2001 decidono di dare una svolta definitiva al loro sound in modo da renderlo più grezzo ed aggressivo senza però rinunciare alla forte propensione alla melodia tipica dei precedenti lavori, così si affidano ad il "king of thrash" Tomas Skogsberg (Entombed), ma ecco che inaspettatamente il singer Thomas Thorsen, divenuto padre, decide di lasciare la band, il progetto rimane così sospeso fino a che non si trova un valido rimpiazzo in Matti Alfonzetti (Talisman, Skintrade), che ha portato di suo oltre che una maggiore capacità di adattare la voce ai singoli brani un proprio contributo al songwriting.
Non credo che questo "nuovo corso" dei Damned Nation verrà apprezzato molto da chi era abituato alle sonorità più in stile AOR e melodiche dei precedenti lavori, specialmente per il lavoro alle chitarre di Warnqvist che ricorda molto lo stile di Zakk Wilde, il sound è più orientato verso l'hard rock moderno (tipo "Ozzsmosis" o certe cose dei Badlands), la prova di Alfonzetti è di quelle da incorniciare (un perfetto incrocio tra il miglior Glenn Hughes ed il singer dei Badlands), e anche se il sound dei Damned Nation può risultare più "incattivito", la melodia (specialmente nei refrain) è sempre presente,non ci sono nè ballads nè momenti atmosferici,per cui, se cercate dei Talisman più "incazzati" o siete amanti dell'hard rock dalle sonorità più rozze e sporche, fatevi avanti e non sarete delusi.
Recensione a cura di Carlo Viano

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