Tethra - Drown Into the Sea of Life

Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile
Etichetta:House of Ashes

Tracklist

  1. INTRO
  2. SENSE OF THE NIGHT
  3. DRIFTING ISLANDS
  4. VORTEX OF VOID
  5. DROWN INTO THE SEA OF LIFE
  6. THE UNDERWORLD
  7. OCEAN OF DARK CREATIONS
  8. ODE TO A HANGED MAN
  9. END OF THE RIVER

Line up

  • Clode: vocals
  • Belfagor: guitars
  • Giuseppe Aufiero: bass
  • Mike: drums

Voto medio utenti

Con colpevolissimo ritardo (di cui ci scusiamo) siamo qui a scrivere del secondo album dei Tethra, questo "Drown Into the Sea of Life" uscito sul finire del 2013 per la House of Ashes, dopo i buoni risultati ottenuti dal precedente EP "At the Gates of Doom", pubblicato tre anni prima.

Con queste premesse avrete certamente già inteso che l'universo in cui si muovono i Tethra è quello multiforme del doom, che può muoversi dal rock settantiano al funeral più death e marcio. In questo caso il gruppo di Gallarate, con alle spalle comunque un'ottima esperienza con varie formazioni del panorama italico come Coram Lethe, Vexed e Gory Blister) ha scelto un doppio approccio, da una parte classicamente death metal con tutti i clicheès del caso, dal growl alle atmosfere più che plumbee, e dall'altra parte più delicato e romantico, con vocals pulite e profonde (quasi alla Type O Negative oseremmo dire).

Il connubio così creato restituisce una proposta assai interessante, molto variegata (per quanto i confini del doom death possano consentire) ed interessante, nonchè costruita con maestria dai membri dei Tethra che riescono a tenere costantemente su l'attenzione, senza limitarsi a scopiazzare qua e là dai dischi storici del movimento, su tutti il meraviglioso "Turn Loose the Swans" (ma anche il più acerbo "As the Flower Withers" non scherza...) non vi dico il gruppo perchè dovete saperlo da soli.

L'unico pesante limite di "Drown Into the Sea of Life" è una produzione un po' troppo povera che "solennizza" poco gli stentorei assoli, molto importanti in un genere come questo, e rende il sound della chitarra ritmica troppo esile e quello del drumming troppo secco, svilendo un po' l'effetto finale.

Lieti e curiosi di riascoltare i Tethra con nuovo materiale ed una produzione decisamente più massiccia ed efficace, e magari una leggera sterzata verso territori più squisitamente death metal.
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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