Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2004
Durata:59 min.
Etichetta:Sepulcreta

Tracklist

  1. POVERO DIABOLUS
  2. FORMICHE AI PIEDI
  3. UNA SANA SCATARRATA
  4. UNGHIA IN FELICE
  5. LA TUA RAGAZZA È UN CESSO
  6. PELOCIRAPTOR
  7. NONNO FORESTA
  8. PROFUMO DI PRETE
  9. USO IL CRIC
  10. SON COLLASSATO
  11. SBOCCO

Line up

  • Falloppio: vocals
  • Strega: guitars
  • Ciffo: guitars
  • Allo: bass
  • Flober: drums

Voto medio utenti

Peperepepe!!

In alto i cuori, leviamo i calici, squillino le Trombe e rullino i tamburi: Falloppio è tornato.

Un ritorno dalla doppia valenza: si tratta, infatti, del loro terzo album ed allo stesso tempo di un gradito (almeno dal sottoscritto) ritorno alle sonorità più metalliche del debutto "Santi Numi", rispetto a quelle più punkeggianti che governavano il precedente "Togliti il Tappo".

Sempre presente invece lo spirito goliardico (mai eccessivamente volgare od altezzoso) tipico delle Trombe di Falloppio, abilissimi a pescare dal quotidiano e nel banale per stravolgerli e convertirli in un testo di fronte al quale non si può rimanere impassibili e trattenere un ghigno.

Dodici canzoni il più delle volte precedute da brevi introduzioni, che se da una parte spezzettano la tracklist, dall'altra ricreano l'atmosfera che si respira ai concerti delle Trombe.

"Povero Diabolus", dopo un'intro stile black metal (beh, più o meno!), si snoda in un classico brano Hard & Heavy e narra le vicende di un povero diavolo... ma di quelli veri, non l'Angelo Caduto o la sua cricca, cornuta e dal tridente facile: questo è un povero disgraziato finito in cassa integrazione che per sopravvivere viene riciclato dall'agenzia di collocamento in esorcista. Più semplici ed immediate le successive "Formiche ai Piedi" e "Una Sana Scatarrata", questa con citazione "colta ed onomatopeica" dei Pooh. Ma l'intero album rivela innumerevoli richiami a brani dagli stili completamente diversi, da Ozzy Osbourne a Ruggeri, passando per il trio Jannacci/Pozzetto/Ponzoni e gli AC/DC sino ai cori ecclesiastici, il tutto calato in un contesto dai connotati tipicamente - METAL -.

Non mi dilungo nei dettagli, sia perchè l'elenco sarebbe troppo lungo, sia perchè il rischio di fare figuracce è lì, dietro l'angolo, eppoi mica vorrete perdere il piacere di scovarli voi stessi, uno dopo l'altro? Vi lascio anche il piacere di incappare nei doppi sensi, i giochi di parole ma pure le puttan... ehm, i concetti espressi in maniera ben diretta nelle liriche.

Tra i pezzi che ho preferito, oltre alla titletrack, si collocano sicuramente "Pelociraptor" con il suo inizio maideniano e gli assoli stile Accept, l'acustica e farneticante "Profumo di Prete", con tanto di gradita citazione della mitica Duna, oppure la più metallica "Uso il Cric", plausibile valvola di sfogo per ogni automobilista.

Ma tutto l'album scorre via che è un piacere, senza cadute di tono e senza cali di tensione. E che dire del gruppo, Falloppio svolge dignitosamente il suo mestiere come vocalist, anche se è poi fantastico nel ruolo di intrattenitore, idem per Flober, Allo ed il nuovo chitarrista Ciffo. Ad ogni modo su tutti spicca Strega, una prestazione da vero guitar hero... e non sto assolutamente scherzando.

Non scherzo nemmeno nel caldeggiarvi "Povero Diabolus", un album divertente, godibile ed in grado di mostrarvi come l'heavy metal possa essere approcciato da angolazioni diverse dalle abituali.

Ehi! Chi ha detto a 90 gradi!?!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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