Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile
Etichetta:Jack Records

Tracklist

  1. NOT MY HOME (AIN'T GOT MONEY TO BUY R'N'R)
  2. LAST BIRTHDAY
  3. PUSSYCAT CRASH
  4. LIFE EXCHABGE
  5. MOTHER ROAD

Line up

  • Matt Tennent: vocals
  • Marcus Young: lead guitar
  • Lord Wolf: rhythm guitar
  • Stacii Roxx: bass
  • Chris Crawler: drums

Voto medio utenti

“Last birthday” è il classico EP senza pretese altisonanti, messo su con nobili intenti, e cioè festeggiare i dieci anni di attività degli Hollywood Vampires, e nient’altro… Nel senso che all’interno delle sue cinque tracce non troverete assolutamente nulla di pretenzioso, solo tanto sano rock, nella sua accezione più semplice e festaiola, come si può facilmente intuire già dalla simpatica opener, “Not my home (ain’t got money to buy r’n’r)”, lineare e accattivante… Nella successiva “Last birthday”, appaiono perfino delle chitarre acustiche, che danno al brano un sapore molto yankee, e mettono in risalto la capacità compositiva del quintetto, fatta di linee melodiche semplici ma efficaci, e giri armonici che di cervellotico, per fortuna, non hanno nulla, ma puntano tutto sull’immediatezza. Si torna a rockare con “Pussycat crash”, arricchita questa volta dai fiati, la tipica song da party scatenato, mentre “Life exchange” è un perfetto mix tra il lato più maturo del gruppo e quello più selvaggio, con una buona alternanza che rende il tutto più interessante. Pone il sigillo al CD “Mother road”, e si torna di nuovo al rock più diretto, anche se però il brano è pervaso da un non so che di riflessivo.

Cosa altro aggiungere… Dal punto di vista musicale consiglierei di “inselvaggire” ulteriormente la proposta, il rock non deve essere patinato, ma sudato… Dal punto di vista tecnico, invece, tocca fare qualche appunto alla produzione, affidata a Daniele “Barny” Bagni, che i più di voi conosceranno per essere stato bassista dei Litfiba, in quanto risulta un po’ anonima. Pulita, sì, ma non abbastanza potente per mettere bene in risalto le chitarre e lo spirito stradaiolo della band. Per il resto ci siamo, anche se cinque brani sono un po’ pochi per giudicare appieno, ma se la via è questa, non resta altro da fare che augurare altri dieci anni di carriera, come minimo, a questi cinque matti. E che lo spirito rock non si affievolisca mai…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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