Drastisch - Let Your Life Pass You By

Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:33 min.
Etichetta:Beyond... Productions
Distribuzione:Masterpiece Distribution

Tracklist

  1. SELF-HEALING
  2. CANTKILLHOPE
  3. MY NIGHTMARES (ARE SWEETER THAN YOUR DREAMS)
  4. BACK TO THE UNKNOWN
  5. FUTURE : PRESENT : PAST
  6. THE UNBEARABLE TRUTHS
  7. MY PLACE AMONG THE ELEMENTS
  8. MEMENTO
  9. WHEN I KISS, I KISS GOODBYE
  10. VOYAGE DANS LA SOLITUDE

Line up

  • Chris Buchman: all instruments

Voto medio utenti

Negli ultimi tempi ho frequentato molto di rado opere interamente strumentali; così, su due piedi, mi sovviene il bellissimo Skogslandskap dei norvegesi Vàli, e poco altro.
Ora è il turno dei Drastisch, one man band nostrana in cui m’imbattei alla fine degli anni ’90: se la memoria non m’inganna, a convincermi furono la suggestiva cover, che ritraeva bambine fantasma prive di iride e pupilla, e una recensione particolarmente lusinghiera letta su Metal Shock.

Si trattava di Thieves of Kisses, interessante debut degli allora Drastic (meglio l’attuale moniker deutsche version!), oltre il quale, se devo essere onesto, non mi ero mai spinto, perdendomi così il secondo lavoro (Pleasureligion, 2003).
A distanza di 15 anni o giù di lì, torno quindi ad ascoltare un parto creativo dell’artista veneto: Let Your Life Pass You By. Come se l’è cavata?

Più che bene, a mio modesto avviso, pur non potendosi certo parlare di capolavoro. Rispetto agli esordi, la proposta si è fatta meno estrema, e come detto ha rinunciato all’utilizzo delle vocals, affidando alle chitarre il ruolo di protagoniste.
A livello di sonorità, ci troviamo in una terra di confine tra il death melodico e il gothic anni ’90; dovendo indicarvi un riferimento, citerei forse i Tiamat pre-A Deeper Kind of Slumber, per quanto lo scarto qualitativo sia piuttosto evidente.

Comunque sia, il disco si fa ascoltare con piacere: astuta, in tal senso, la scelta di non sbrodolare col minutaggio complessivo (33 minuti) e con la durata delle singole composizioni, che rimangono così fresche e avvincenti.
Il resto lo fanno le melodie, davvero ispirate in brani come Back to the Unknown o Future : Present : Past, cavalcate epiche eppur velate di nostalgia.
Meno convincenti i momenti più violenti (basta parole che finiscono in “enti”!): penso ad esempio a When I Kiss, I Kiss Goodbye e Memento, afflitte da un riffing poco efficace e da una generale carenza di fascino.

Trovo che un altro piccolo neo vada individuato nella produzione, per quanto mi riguarda piuttosto asettica e incapace di donare profondità a un sound che avrei preferito più avvolgente.
Lodi, invece, per il mirabile artwork di copertina, opera del fotografo tedesco Stefan Gesell.

Let Your Life Pass You By, dunque, si dimostra ritorno sulle scene senz’altro positivo, nonostante un finale in calando; non credo vi cambierà la vita, ma potrebbe farvi trascorrere momenti piacevoli. Non è poco, a ben vedere.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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