Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:69 min.
Etichetta:Massacre Records

Tracklist

  1. AMONG THE FIELDS OF RUST
  2. WAXHOPES
  3. LOSING TIME
  4. LOVE MOAN
  5. BURNING THE AIR
  6. SACRIFICE
  7. SOCIAL CONTRACT
  8. THE SECRET GARDEN
  9. RUN WITH ME
  10. OUT OF THE BLUE
  11. HIGH WATER
  12. MELISSA

Line up

  • Andrea Rampa: vocals, synth
  • Davide Ronfetto: guitars, vocals
  • John Macaluso: drums (on 2, 4, 5, 6, 7, 10, 11)
  • Alessandro Spagnuolo: bass
  • Luca Spagnuolo: guitars
  • Max Gordiani: drums (on 1, 3, 8, 9)

Voto medio utenti

Elegante ed eclettico... altro che bucolici campi di grano.

"Kingdom of Rust" è il primo disco per i Rustfield, messi sotto contratto dalla Massacre che ha osservato il loro potenziale, che questi ragazzi hanno poi riversato nel loro album, dove però trapelano anche qualche ingenuità e alcuni momenti un po' dispersivi. Certo, nulla che non sia giustificato dal trovarsi di fronte a quello che è il proprio esordio discografico, peraltro in un genere come il Progressive Metal, dove anche le più blasonate Top Bands qualche difficoltà la palesano pure.
E a proposito di top, a suonare su gran parte del disco troviamo il batterista John Macaluso (Symphony X e altre importanti collaborazioni), il quale ha sicuramente portato in dote una bella dose di esperienza.

Non è comunque l'energia a mancare ai Rustfield ("Waxhopes" e "Run With Me") e nemmeno le buone idee (l'opener "Among the Fields of Rust" o la strumentale "Out of the Blue"), tuttavia non si fanno nemmeno scappare l'occasione di avere un altro paio di ospiti.
Troviamo, infatti, Federica De Boni (White Skull) sulla già citata "Waxhopes", Douglas R. Docker (Docker's Guild) per alcuni passaggi di synth, organo e pianoforte.
Al di là delle partecipazioni esterne, è innegabile che i Rustfield abbiano i mezzi per far bene... e da soli. Colpisce la prova del cantante Andrea Rampa che sembra cavarsela con disinvoltura alle tastiere, e lo stesso si può dire del chitarrista Davide Ronfetto (l'ideatore dei Rustfield), del bassista Alessandro Spagnuolo, di Max Gordiani e Luca Spagnuolo che si sono presi cura, rispettivamente, di diverse parti di batteria e di chitarra.

Soprattutto è il fluire dei brani a colpire, un songwriting articolato ma mai posticcio o fine a se stesso, in grado di dare vita a canzoni eleganti e snelle pur caratterizzate da svariate sfaccettature e atmosfere cangianti come ad esempio nel caso di "Losing Time" oppure dell'ottima "Sacrifice".

Bravi. E non potranno che far di meglio.




Listen close what is this, not bird or plane
Could it be the review fucking with your brain
All it takes just one touch over one, two, three
With a flick of a switch turn on... Metal.it
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 08 gen 2014 alle 13:06

Non mi pare che tu sia troppo sveglio.... sono ANNI che tra i TOP album vengono messi gli album più attesi, che si rivelano anche ciofeche immonde a volte, e non semplicemente quelli coi voti più alti.

Inserito il 07 gen 2014 alle 22:48

io ho spesso lodato i recensori e ho spesso manifestato la non concordanza con alcune decisione..come si vede nel commento sopra ho fatto una GIUSTISSIMA analisi di certi album messi nei TOP cosi solo perchè il vento è a loro favore..devo ricordare che album erano quelli dei MEGADETH-dei RHAPSODY o di RUNNING WILD'' ''?? e non ne cito altri, bastano abbondantemente questi....potrei mettere Strato e Avantasia.........

Inserito il 07 gen 2014 alle 16:27

Dave ma io una cosa mi chiedo da ormai tempo immemore: ma un commento che non coinvolga le nostre decisioni (voti troppo alti, troppo bassi, troppo medi, Top Album) tu lo riesci a fare? Un commento che riguardi SOLO il disco che viene recensito? No perchè un po' va bene, ma alla lunga stanchi..per non dire di peggio. La sezione commenti è fatta per commentare IL DISCO, non IL RECENSORE e le sue scelte. Poi si può essere o meno d'accordo con la recensione, questo è lecito e assolutamente normale, ma che nel 90% dei tuoi commenti tu debba criticare le nostre scelte piuttosto che parlare dell'album è davvero infantile e insensato, oltre che maleducato.

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