Copertina 7

Info

Anno di uscita:2013
Durata:60 min.
Etichetta:Prophecy Productions

Tracklist

  1. VOI CH'ASCOLTATE
  2. DOLCI IRE
  3. CANZONE ALL'ITALIA
  4. 99 ALTRI PERFECTI
  5. FRAGMENTUM XXXV
  6. SOLO ET PENSOSO
  7. TREMO ET TACCIO
  8. VAGO AUGELLETTO
  9. VERGINE BELLA
  10. LO GRAN DESIRE
  11. O MIA STELLA
  12. QUEST'ANIMA GENTIL

Line up

  • Elena Previdi - composizione, tastiere, clavicembalo, organo, fisarmonica e percussioni
  • Daniela Bedeski - voce (soprano lirico)
  • Trevor - voce (baritono), percussioni, tastiere e campionamenti
  • Manuel Aroldi - percussioni
  • Marco Colombo - percussioni

Voto medio utenti

A ben quattordici anni da Madrigali arriva il tanto atteso terzo album della Camerata Mediolanense. Questo lasso di tempo è stato coperto dall'uscita di vari singoli, dalla partecipazione ad una compilation e da un live, ma tutti si chiedevano quando si sarebbero cimentati di nuovo in un long playing. Ed ecco Vertute Honor Bellezza, disponibile anche in una special edition, insieme ai due singoli estratti, 99 Altri Perfecti e Vergine Bella, che tutti insieme formano questa trilogia dedicata al Petrarca. Tanta attesa è stata ripagata da pezzi come la meravigliosa Vergine Bella, (accompagnata da un altrettanto bel video), oppure O Vago Augelletto, in cui la voce femminile riesce davvero a mimare il cinguettio di un uccellino; i cori maschili e femminili su cui sfuma il pezzo lo rendono estremamente evocativo. Voi Ch'Ascoltate è in pieno stile Camerata Mediolanense: percussioni marziali, tempo da marcia militare, mix di voci maschili e femminili fra epica e rinascimento. Bello anche l'intermezzo Fragmentum XXXV, recitato con frequenze noise in sottofondo. In general le voci femminili sono strepitose in tutto l'album. Dolci Ire, fra Death in June e Allerseelen, è seguita dalla curiosa Canzone all'Italia, che riprende l'elettro wave '80s style degli Ultravox... e di Limahl. In generale, le parti elettroniche dell'album sono quelle che mi convincono di meno, insieme ad una produzione che penalizza particolarmente il suono delle percussioni e delle voci maschili, spesso più basse della musica. Da citare anche O Mia Stella, in pieno stile Sopor Aeternus. Sempre evocativi, sempre in grado di trasportare in epoche passate... Ben tornati!
Recensione a cura di Laura Archini

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