Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2013
Durata:49 min.
Etichetta:Nuclear Blast Records

Tracklist

  1. LET IT ROAR
  2. OUT OF CONTROL
  3. OUT ON THE STREETS
  4. NEUROMANCER
  5. RAVEN
  6. INTO THE HEART OF DANGER
  7. MACHINE REVOLUTION
  8. GOLDEN AGE
  9. KINGDOM
  10. OVER THE TOP
  11. FIGHT KILL DIE
  12. BLACK NINJA
  13. RAIN MAN

Line up

  • Eero Sipilä: bass, vocals (backing)
  • Pyry Vikki: drums
  • Juuso Soinio: guitars
  • Janne Björkroth: keyboards
  • Anton Kabanen: guitars, vocals
  • Noora Louhimo: vocals

Voto medio utenti

L'esordio dei Battle Beast era stato un fulmine a ciel sereno, il giusto mix di spacconeria, ingenuità e devozione al genere che in quell'occasione mi aveva portato a coniare anche un nuovo genere: il Minipimer Metal.

Ma un nuovo disco tocca poi farlo, ed i primi dubbi cominciano a sorgere sin da quando la band ci informa dell'avvicendamento tra Nitte Valo, la cantante che aveva cantato su "Steel", e quella che prenderà parte al nuovo disco.

Già... un nuovo album che si intitolerà proprio "Battle Beast", una scelta piuttosto atipica: altro dubbio, mica vorranno alludere ad un nuovo inizio dopo una brusca sterzata musicale?

Si e no.
Infatti, pur continuando a razzolare in campo Heavy Metal, i Battle Beast si sono spostati su di un versante maggiormente orientato all'Hard Rock, parrebbe più ispirati da Alice Cooper o Lordi che dagli Accept o dai Judas Priest, come traspare dalla scanzonata "Out of Control", dall'anthemica "Out on the Streets", ed anche da una "Over the Top" dai cori che gridano vendetta, al pari di quegli inserti elettronici che molestano "Neuromancer" ed in parte anche "Machine Revolution".

Per quanto riguarda invece la performance della nuova vocalist, bisogna riconoscere come Noora Louhimo non si discosti poi molto dal sentiero tracciato in precedenza, anche se nei passaggi più roventi tende a forzare, perdendo di spontaneità.
E così la verve del primo disco si incrocia solo in alcuni episodi - peraltro quelli più riusciti - come l'opener "Let It Roar", la powereggiante "Kingdom" (seppur dall'impatto smorzato da un break invero innocuo), le speedy "Raven" e "Fight Kill Die", ma anche quella "Black Ninja" che avrebbe potuto trovare posto su uno qualunque dei lavori di Dream Evil o Sabaton.

"Battle Beast" di suo resta un disco divertente e tutto sommato ben realizzato, purtroppo paga dazio sia alla mancanza dell'effetto sorpresa sia alle aspettative sollevate dal loro album d'esordio.
Avvicinatevi con cautela e, perlomeno inizialmente, senza troppi entusiasmi.




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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 giu 2013 alle 10:06

ossignur......ma a cosa servono ancora ste cose??

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