Copertina 5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:40 min.
Etichetta:Napalm Records

Tracklist

  1. ENERGIA
  2. BARADA
  3. RADOST MOJA
  4. AUTODROM
  5. INSTANBUL
  6. VIOLINA MIA
  7. KARTULI VINO
  8. SURREALNAJA
  9. DIKIJE DETI
  10. AJAJAJ
  11. TANZI TANZI
  12. SORRY

Line up

  • Georgij Makazaria: vocals
  • Engel Mayr: guitar
  • Dimitro Miller: bass
  • Ulrike Müllner: violin
  • Rainer Gutternigg: trumpet
  • H-G. Gutternigg: potete
  • Mario Stübler: drums

Voto medio utenti

Vi prego, ditemi che è uno scherzo di qualche simpatico burlone… ho sentito e letto di tutto in tanti anni di appartenenza alla scena, ma del ‘Russian Turbo Polka Metal’ davvero non ne avevo mai sentito parlare, tant’è che mi sa decisamente di definizione coniata ad-hoc per stuzzicare l’attenzione e far salire le vendite di un album che altrimenti sarebbe stato acquistato si e no dalle nonne e dalle zie dei musicisti coinvolti…
Vengono dall’Austria (ma hanno componenti anche russi ed ucraini) i Russkaja, e leggendo la loro biografia sembra anche che i signori in questione siano dei musicisti professionisti ed affermati. Cosa li abbia spinti, quindi, a mettere su questo progetto resta davvero un mistero… E ancora di più cosa abbia spinto la famosa Napalm Records a licenziare quest’album. Ok l’apertura di vedute, ok essere open mind, ma qui davvero si esagera… Capisco l’intento assolutamente goliardico, capisco che in alcuni paesi (vedi Germania) queste sonorità sono recepite in maniera migliore rispetto a noi, capisco tutto (o quasi), ma “Energia!” è davvero inascoltabile.
L’intento di unire melodie folk/tradizionali della madre Russia a chitarroni metal potrebbe anche essere simpatica, per passare un’oretta in allegria e scherzarci su, ma il risultato è davvero pesante da mandar giù, e alla fine, dopo due-tre brani, non saprete più se ridere, piangere, o cos’altro fare…
E in questo caso non si può neanche fermarsi alla proposta innovativa e premiare quella, perché in ogni caso stiamo parlando di un accostamento troppo azzardato. Certo, non è la prima volta che si uniscono sonorità folk e sonorità metal, dalla Scandinavia sono arrivate centinaia di band che propongono questo accostamento, ma evidentemente quel tipo di folk si adatta meglio ad essere metallizzato rispetto alla polka russa, tutto qui… sia per il tipo di melodie, sia per il tipo di strumenti utilizzati.
C’è da dire che sono abbastanza certo che su un palco (immaginateveli sul Party Stage del Wacken Open Air… neanche a farlo apposta anche quest’anno suoneranno proprio lì) riusciranno certamente a conquistare l’audience e a farla ballare e divertire, ma ascoltarli su CD è tutt’altra cosa, tutt’altra impresa…
Per cercare di semplificare e di farvi capire meglio con cosa avete a che fare, vi dico che ascoltando “Energia!” è come se steste ascoltando Goran Bregovic (ok, lui è balcano, ma le sonorità sono simili) che in preda ad una colossale sbronza decide di distorcere la sua chitarra all’inverosimile e inserire dei riffoni prepotenti nelle musiche della sua wedding and funeral band (in questo caso solo wedding, visto che le composizioni sono per lo più allegre e scanzonate).
Quindi, assolutamente nulla da dire sulla professionalità e la competenza dei sette musicisti coinvolti nel progetto, né sull’anticonvenzionalità della proposta, ma resta il fatto che a me questo album sembra davvero una forzatura…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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